E’ il secondo consiglio dell’anno, dopo un mese senza sedute per mancanza di delibere da parte dell’amministrazione….
Abbiamo iniziato con tre nostre interrogazioni. La prima l’avevo depositata il 10 dicembre dell’anno scorso per chiedere dati precisi sulla situazione delle rette di nidi e materne. La vicesindaco ha risposto ai miei sei quesiti fornendo numeri e cifre. Come ho detto nell’intervento di replica, un tema così importante non può essere liquidato nei tre minuti di interrogazione e nei tre di risposta; ho chiesto dunque una commissione dedicata a questo argomento. Intanto abbiamo potuto appurare che dei 400mila euro stanziati per le agevolazioni alle famiglie con più figli iscritti ne sono stati spesi solo la metà (204mila). Un altro dato importante riguarda l’aumento medio degli ultimi tre anni che nelle materne sfiora il 30% (e colpisce famiglie che hanno già visto un calo medio del reddito del 7% e una riduzione del potere d’acquisto ancora superiore); è vero che le fasce deboli sono salvaguardate (e ci mancherebbe!), ma per le materne nella 3° curva abbiamo aumenti del 24% per ISEE di 25mila e del 53% nella tariffa massima. La soppressione del Quoziente Parma ha penalizzato le famiglie con più figli, soprattutto quelle che hanno minori frequentanti le scuole statali (esclusi dalle agevolazioni). Il dato positivo sarebbe la bassa lista d’attesa per i nidi (41 bambini), il motivo però risiede nel fatto che molte famiglie non possono permettersi questo servizio e optano per altre soluzioni più compatibili con la loro situazione economica (pensiamo ai genitori lavoratori part time che devono pagare rette da 650 euro). Le liste d’attesa per le materne sono invece alte (401 bambini), l’amministrazione per il prossimo anno prevede quindi di aumentare i posti alle materne riducendo quelli al nido: tecnicamente si chiama “gioco delle tre carte”. Continua a leggere