Lo slogan è efficace, ma poco chiaro, nel senso che avrei bisogno di alcune specifiche. Ho cercato nel programma di Giorgia Meloni, ma non le ho trovate. Allora provo a chiedere qui sui social (so che lei li frequenta con assiduità).
Parto dalla fine, la famiglia. Per Meloni è quella tradizionale. OK. Ma vorrei sapere se va bene qualunque famiglia tradizionale, cioè anche quella dove lui picchia lei o la svalorizza con i figli oppure quella dove l’infedeltà è la regola; nel mio lavoro purtroppo ho incontrato anche famiglie tradizionali dove il padre abusava della figlia con l’omertà della madre. Non sarebbe meglio parlare di famiglia basata sull’affetto e la cura reciproca? Ma questa forse più che la famiglia tradizionale sarebbe la famiglia del futuro. Forse Meloni ignora che nella famiglia tradizionale i ruoli di genere non sono paritetici e non c’è diarchia tra padre e madre; la famiglia tradizionale per secoli ha sostenuto il patriarcato, cioè il potere maschile causa di tanti conflitti e ingiustizie sociali.
Su Dio ho ancora più confusione, perché credono in Dio anche ebrei e mussulmani. Ho sentito però un paio di discorsi dove la Giorgia si è dichiarata cristiana, ma sono cristiani anche i protestanti e i valdesi che professano la parità di genere e l’inclusione delle coppie omosessuali. Forse voleva dire cattolica. Allora chiedo alla Meloni se la sua cultura tradizionale cattolica si è fermata alla cresima in 5 elementare o comprende anche i documenti della Chiesa, cioè le encicliche dell’ultimo secolo e quanto è stato scritto sulla dottrina sociale. Forse la Laudato Sii e la Fratelli Tutti di Papa Francesco rappresentano per lei eresie di un pontefice sbagliato, però i documenti del Vaticano II sottoscritti dai vescovi del mondo e da due papi dovrebbero avere valore anche per lei. Allora chiedo a Meloni cosa ne pensa su quanto scrive Papa Giovanni nel 1963 nell’enciclica Pacem in Terris: “Ogni essere umano ha il diritto alla libertà di movimento e di dimora nell’interno della comunità politica di cui è cittadino; ed ha pure il diritto, quando legittimi interessi lo consiglino, di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse (12) tutti gli esseri umani sono uguali per dignità naturale (50) risponde a una esigenza di giustizia che i poteri pubblici promuovano lo sviluppo delle minoranze (52)”. Chiedo quindi a Meloni un supplemento di dettaglio per capire a quale Chiesa si riferisce, perché nella Chiesa c’è il bene e il male, l’opzione per i poveri e il sostegno alle peggiori dittature.
E arriviamo alla Patria. Su questo in effetti è stata chiara, dobbiamo difendere la Patria, ma vorrei capire da chi. Da migranti disarmati che hanno solo i vestiti che indossano? Oppure dai sermoni in arabo di un iman caricati su youtube? Io mi sento più minacciato dalle bombe atomiche di altre nazioni che ospitiamo sul nostro territorio o da quelle che potrebbero esplodere fuori dai nostri confini. A Meloni basterebbe aprire un libro si storia del liceo per verificare che l’idea di Patria ha prodotto le guerre mondiali del ‘900 e i conseguenti 100 milioni di morti tra militari e civili. E’ la stessa Chiesa a considerare l’ideologia nazionalista pericolosa e da superare. Evitando di citare il Papa ‘eretico’, è Paolo VI nella Populorum Progressio del 1967 a scrivere: “un altro ostacolo da superare è il nazionalismo (…) tali sentimenti legittimi devono essere sublimati dalla carità universale che abbraccia tutti i membri della famiglia umana. Il nazionalismo isola i popoli contro il loro vero bene”.
Resto quindi in attesa di maggiori spiegazioni, perché gli slogan vanno bene se devi vendere un dentifricio, non se vuoi governare un popolo.
Alessandro scusa, ma perché invece di insinuare dubbi su concetti chiarissimi come Dio, Patria e Famiglia, slogan peraltro mazziniano usurpato dal fascismo, non ci limitiamo a far tesoro degli aspetti positivi che le tre parole evocano?
Dio: la nostra formazione religiosa.
Patria: quella a cui abbiamo giurato fedeltà (chi lo ha fatto per ragioni militari e professionali), per la quale profondiamo le nostre energie professionali quotidianamente e che ha raggiunto primati incontestabili nel bello, nel giusto e nell’esatto.
Famiglia: quella dei miei (e dei Tuoi) genitori, la mia e la Tua, quella dei nostri figli.
Penso sia ora di constatare il disastro politico di certi movimenti che hanno arruolato legioni di persone di formazione cattolica e cristiana, per sostenere politiche in contrasto con la religione ( per chi non crede, con il diritto naturale), la Patria e lo Stato, la famiglia.
Rilevo però con piacere che molte persone che hanno militato nel più rappresentativo di tali movimenti, anche assumendo incarichi pubblici di rilievo, stanno riflettendo profondamente sul punto; alcuni non rinnovano l’iscrizione, altri dichiarano che non voteranno assolutamente tale movimento politico, altri infine si astengono da ogni intervento in campagna elettorale, rimandando ogni riflessione a dopo le elezioni (singolare la lettera del comune amico consigliere regionale che immagino abbia ricevuto anche tu).
Un caro saluto, che Ti prego di estendere ai Tuoi genitori e ai Tuoi fratelli.
Gabriele