
Da alcuni mesi la nostra vita è stata stravolta. Malattie e decessi, isolamento forzato, annullamento di vita sociale e attività ludiche, famiglie spaccate; attività produttiva bloccata, aerei e treni fermi, economia al collasso peggio di una guerra mondiale; luoghi di culto deserti e inutili, non è possibile sposarsi né divorziare, neppure l’ultimo saluto a un defunto è concesso (questo credo che non abbia precedenti nella storia dell’umanità).
Se però abbiamo la fortuna (come per me) di poterci spostare per lavoro vediamo che l’inverno è finito ed è arrivata la primavera, gli alberi hanno messo le gemme come al solito e i bulbi si sono svegliati dal lungo letargo; il mondo naturale, animali compresi, sembra indifferente al Coronavirus, anzi, l’assenza di mobilità e attività umana sta producendo effetti benefici sull’ambiente: sembra di essere tornati a un paio di secoli fa, quando non c’erano mezzi motorizzati a inquinare e spaventare gli altri esseri viventi. Abbiamo visto meduse nei canali di Venezia, delfini nel porto di Genova, cervi e caprioli
tra le auto parcheggiate in periferia.
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