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Alessandro Volta

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Archivi della categoria: Pensieri

CICLISTA DI BUCHA

13 mercoledì Apr 2022

Posted by allevolta in Pensieri

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E’ da una settimana che mi gira per la mente la foto del ciclista ucciso a Bucha da un blindato russo. Non conosco il suo nome, la sua età, il suo mestiere, ciononostante mi è diventato famigliare, quasi un amico o un lontano parente. Dopo aver letto e ascoltato tante analisi di natura geopolitica e di economia internazionale, la mia attenzione si è concentrata su un unico individuo, su un inerme e inutile ciclista che percorreva un piccolo e sconosciuto villaggio nell’hinterland di Kiev.

Quell’uomo non rappresentava alcuna minaccia, era probabilmente disarmato, aveva sicuramente un motivo valido per spostarsi in un luogo invaso da militari armati e pronti a uccidere. Forse portava cibo o medicine a qualche parente in difficoltà, forse andava a verificare la situazione a casa di qualche amico o famigliare. Fino a poche settimane prima trascorreva una vita semplice e concreta, aspettando giorni di festa per ridere con gli amici, senza immaginare che la sua vita sarebbe presto giunta al termine, senza alcuna colpa da parte sua e senza alcuna necessità.

Una vita piena, per una morte vuota. Una vita con un senso, come ogni vita, ma una morte evitabile e priva di senso. Se il militare che ha sparato avesse tirato dritto con il suo blindato, evitando di fare il tiro a segno come al luna park, la sua vita avrebbe proseguito. Un secondo per premere il grilletto, senza il tempo di riflettere sulle conseguenze di quel piccolo movimento di un dito, una vita che si ferma, forse una vedova, forse degli orfani, sicuramente progetti interrotti e cose incompiute. Immagino un lavoro in garage da finire, un libro cominciato da poco abbandonato sul comodino senza poterne conoscere la conclusione.

Quel ciclista potrei essere io, potresti essere tu che leggi.

L’ULTIMA VOLTA

05 domenica Lug 2020

Posted by allevolta in Pensieri, Uncategorized

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esistenza, genitorialità, Guccini, Vita e morte

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Le canzoni di Guccini più famose sono quelle di denuncia e di invettiva, oppure quelle intimiste e poetiche. A me però piacciono molto quelle filosofiche, soprattutto quelle esistenzialiste come ‘Canzone per Piero’: “Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza e ogni cosa si crea su ciò che muore e ogni nuova idea su vecchie idee e ogni gioia sui pianti”. Continua a leggere →

BUON COMPLEANNO GUCCIO!

14 domenica Giu 2020

Posted by allevolta in Pensieri, Uncategorized

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Compleanno, Guccini, poesia, Saggezza, Vita e morte

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Oggi è il 14 giugno. Guccini compie 80 anni. Non posso fare a meno di scrivere. Ho qui sulla scrivania i 16 CD (live esclusi) con le 161 canzoni che hanno accompagnato la mia vita. Il Guccio non sa neppure che esisto, per me invece lui è come un fratello maggiore, che per diversi decenni mi ha raccontato pezzi di vita e regalato gemme di saggezza.  Continua a leggere →

IL DITO E LA LUNA

23 sabato Mag 2020

Posted by allevolta in Pensieri, Uncategorized

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Ambiente, Coronavirus, Pandemia, spillover, zoonosi

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Dopo mesi di pandemia sono numerosi gli articoli che trattano di numeri e strategie, lockdown e distanze raccomandate, effetti economici e sociali a medio e lungo termine. Ho letto però poche riflessioni sul perché tutto questo è avvenuto, su come avremmo potuto evitarlo e su cosa dovremo aspettarci in futuro. Insomma molto sul ‘dito’ che indica la ‘luna’….. Provo a fare alcune riflessioni, riassumendo quanto ho letto e conosco sull’argomento, premettendo che non sono né un virologo né un infettivologo. Continua a leggere →

SE NON ORA QUANDO?

04 lunedì Mag 2020

Posted by allevolta in Pensieri, Uncategorized

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Ambiente, Coronavirus, educazione, Pandemia, stile di vita

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Da alcuni mesi la nostra vita è stata stravolta. Malattie e decessi, isolamento forzato, annullamento di vita sociale e attività ludiche, famiglie spaccate; attività produttiva bloccata, aerei e treni fermi, economia al collasso peggio di una guerra mondiale; luoghi di culto deserti e inutili, non è possibile sposarsi né divorziare, neppure l’ultimo saluto a un defunto è concesso (questo credo che non abbia precedenti nella storia dell’umanità).

Se però abbiamo la fortuna (come per me) di poterci spostare per lavoro vediamo che l’inverno è finito ed è arrivata la primavera, gli alberi hanno messo le gemme come al solito e i bulbi si sono svegliati dal lungo letargo; il mondo naturale, animali compresi, sembra indifferente al Coronavirus, anzi, l’assenza di mobilità e attività umana sta producendo effetti benefici sull’ambiente: sembra di essere tornati a un paio di secoli fa, quando non c’erano mezzi motorizzati a inquinare e spaventare gli altri esseri viventi. Abbiamo visto meduse nei canali di Venezia, delfini nel porto di Genova, cervi e caprioli
tra le auto parcheggiate in periferia.

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Il bonding nell’era del Coronavirus

13 lunedì Apr 2020

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Bonding, Coronavirus, genitorialità, nascita

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Sappiamo che il legame tra la mamma e il suo bambino ha il suo momento speciale nelle prime ore dopo il parto, quando giunge al termine la fatica e la paura del travaglio e avviene l’incontro che ti cambia la vita. L’esperienza fisica l’uno dell’altra è talmente intensa da lasciare segni indelebili nella mente e nel cuore; si tratta di un processo ancestrale, regolato da ormoni specifici che permettono la totale dedizione e sacrificio della mamma verso la sua creatura. Anche il padre può vivere un’esperienza ugualmente intensa e unica, con una duplice direzione: verso il figlio e verso la compagna, la vera artefice del mettere al mondo. In un’ottica cogenitoriale nasce una famiglia e la precedente relazione di coppia subisce un profondo rinnovamento. Continua a leggere →

Come ridurre la violenza di genere

27 mercoledì Nov 2019

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generatività, Maschile, nascita, paternità, Violenza di genere

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In un recente saggio la psicologa Letizia Ciancio scrive: ‘la dimensione identitaria dell’uomo è molto più instabile di quella della donna, e necessita di continui aggiustamenti in relazione alle contingenze storiche e culturali’ (Essere padre. Essere madre, 2015). Per secoli il nostro contesto storico e culturale ha promosso un’idea di maschio autoritario, che esercita dominio e potere: l’eroe guerriero. Il padre, di conseguenza, si presentava come colui che dà il nome, il patrimonio, che rappresenta l’onore e la legge, che decide il destino dei figli e delle figlie (oltre che della moglie) con autorità e, se necessario, con la forza. Continua a leggere →

I consigli del vecchio pediatra

08 martedì Ott 2019

Posted by allevolta in Pensieri, Uncategorized

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amore, bambino, fiducia, genitore, Infanzia, maternità, paternità

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Parla al tuo bambino fin dalla nascita come se ti capisse, a modo suo ti capisce.

 

Nel primo anno di vita bisogni e desideri coincidono, il bambino non chiede nulla che non gli sia necessario

 

Fidati del tuo bambino, lui ha una predisposizione innata e antica per sapere di cosa ha bisogno

 

Nei primi mesi il bambino deve acquisire un nuovo ritmo di fame-sazietà, sonno-veglia, contatto-separazione; assecondalo, non costringerlo, lui sa come fare.

 

Un neonato che piange consuma ossigeno e calorie, dal pianto non apprende nulla; piangere a lungo non ‘allena i polmoni’, non serve a nulla

 

Il bambino piccolo è come uno specchio: se stai bene tu sta bene anche lui, se tu sei triste o preoccupato lo sarà anche lui

 

Non siamo programmati per vivere al chiuso; per qualunque disturbo del tuo bambino comincia a uscire in un luogo aperto a contatto con la natura….

 

Voler stare in braccio non è un vizio, è un bisogno, ma se fosse un vizio sarebbe il vizio più bello e più sano del mondo

 

Più pericoloso per la vita del bambino di qualunque virus o malattia è viaggiare in auto non legato al seggiolino. Proteggilo!

 

Oltre un secolo fa un pediatra visionario ha scritto che il latte materno è “sangue bianco” con il quale la mamma continua a nutrire di sé il bambino; perché non realizzare questa visione?

 

Il bambino ha bisogno del papà e il papà ha bisogno del bambino, teniamoli vicini, a volte lasciamoli soli, con la fiducia che non faranno danni

 

Nella pancia della mamma ha vissuto immerso nei suoni, il silenzio lo spaventa; rassicuralo cantando e parlando, e se vuoi danzare fallo con lui

Vacanze da nonni e da bisnonni

27 sabato Lug 2019

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amore, bisnonni, crescita, esperienza, Federico, montagna, Nonni

Fede e nonno Teio

A distanza di trent’anni abbiamo nuovamente trascorso una vacanza di due settimane con un bambino di quasi due anni. Il mondo di mio nipote non è più quello di suo padre e anche noi nel frattempo siamo cambiati. Ma la mente di un bambino che cresce è sempre quella e le scoperte che ogni giorno si rinnovano sono originali e antiche al tempo stesso.

In queste due settimane Federico

  • ha appreso ogni giorno decine di parole nuove, compreso un ‘porco boia’ scappato al bisnonno che si è ferito potando un cespuglio; ha legato tra loro parole diverse per fare nuove piccole frasi; ogni esperienza concreta è stata raccontata dalla nonna, trasformandosi così in parole, frasi, concetti
  • ha cercato di prendere raggi di luce apparsi magicamente sul pavimento, e si è divertito ad afferrali e a lasciarli scappare; non ha capito come funziona il moto ondulatorio dei fotoni, ma ha scoperto che la realtà fisica è bella e con lei si può giocare
  • ha inventato il moto perpetuo, quell’eternità che è sfuggita anche ai fisici quantistici: cercare sassi da lanciare nel torrente è una pratica che può durare dall’alba al tramonto, interrotta soltanto dal sonno e dalle funzioni primarie; il senso di questo impegno è insito nell’afferrare, nel lanciare, nel creare rumore e movimento nell’acqua, cioè in quel modificare la realtà che si conferma ad ogni lancio
  • ha trovato un ramo di lamponi immersi tra foglie e spine, e ha compreso che la realtà colorata di rosso è dolce e succosa, che la natura è generosa, che con pazienza e attenzione le spine possono essere evitate o addomesticate
  • ha capito che la luna all’orizzonte nasce rossa e poi diventa bianca, ma solo in montagna, a Milano è diverso; quando arriva la luna la giornata sta finendo e si è un po’ stanchi, con lei arriva anche il silenzio e il canto monotono e rassicurante di un uccello notturno
  • ha scoperto che mamma coniglio fa nascere tanti cuccioli, piccoli e teneri, che hanno fame e vogliono crescere, ma che hanno anche bisogno di protezione; sono più piccoli di lui, ma sono come lui, la loro affinità li rende amici e questa amicizia rappresenta un appuntamento quotidiano importante
  • ha imparato che senza pannolino la cacca e la pipì possono finire nel vasino e da lì andare a dormire nel water; come fanno i grandi, perché anche lui adesso è diventato grande e scopre che il suo corpo ha tante cose nuove da scoprire
  • ha camminato per ore su sentieri e carraie tenendo la mano al nonno, con fiducia e sicurezza, scoprendo che camminare significa spostarsi, ma anche osservare nuove cose e dare un nome a tutto quello che compare: sasso, albero, bosco, pigna, montagna, pozzanghera, lupo, scoiattolo, foglia, ombra, lampone, fragolina…tutto ha un nome e una identità che è collegata alla nostra
  • ha scoperto che in paese ci sono altri nonni e nonne, tante zie e zii, animali e altri bambini, che sono altri pezzi della famiglia del mondo; stiamo bene tutti assieme e tutti quelli che incontriamo sono amici da salutare
  • ha sperimentato che le storie inventate sono belle come quelle vere, che non sono la stessa cosa, ma che servono entrambe; finzione e realtà a volte si mescolano, a volte no, ma tutte occupano la mente e sono interessanti
  • ha capito che la realtà è piacevole se le cose succedono con regolarità e con un ritmo prevedibile, ma dentro a questo quotidiano avvengono sempre situazioni nuove e impreviste, che rendono tutto più interessante, ad esempio nella piscinetta riempita di giocattoli l’acqua straborda e allaga il prato, una situazione davvero imprevedibile.
  • ha giocato con gli stessi giocattoli utilizzati a Milano, ma qui sui muretti di sasso e sulle assi di legno ogni cosa diventa nuova, il nuovo e il vecchio, cioè la stessa cosa in un contesto diverso…. questo è un concetto da approfondire, per ora è sufficiente divertirsi
  • ha capito che si può stare senza i genitori, perché loro ci sono anche quando non si vedono; se i nonni nominano la mamma o il papà questi compaiono nella mente e tornano da lui; e poi basta fare qualche foto con il telefono e spedirle lontano, dove lavorano, per sentirli vicino e contenti per lui
  • ha visto che in questo posto nuovo automobili e autobus sono sostituiti da ruspe e trattori con ruote enormi, molto più alte di lui; cose molto interessanti, con forme davvero strane, che quando si muovono fanno un rumore tremendo; con ruspe e trattori si imparano anche i colori, perché la ruspa è quasi sempre gialla e il trattore quasi sempre rosso oppure blu.
  • ha mangiato tanto, perché in montagna l’appetito aumenta, ma anche perché la nonna è una super cuoca, e propone cibi sempre nuovi da assaggiare; e questi cibi hanno sapore e odore, perché prima di mangiare con il nonno si va a prendere la salvia e il basilico, a volte anche l’origano selvatico; e alla fine si può fare la scarpetta

In questa vacanza i nonni di Federico hanno rivissuto quanto già sperimentato trent’anni fa con suo padre, cioè che il mondo è sempre bello e interessante, ma osservato attraverso gli occhi di un bambino diventa un prezioso e misterioso dono di Dio.

18 martedì Set 2018

Posted by allevolta in Pensieri, Uncategorized

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Ghetto di Varsavia, immigrazione, Marek Edelman, Solidanosc

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“E’ assurdo pensare, come si fa in Occidente, che qui si possa mantenere a lungo un ghetto per ricchi. Che i muri intorno all’Europa possano fermare gli affamati.  La fame distrugge ogni muro. E gli affamati dell’Africa arriveranno da voi. Nessuna legge che limiti l’immigrazione vi proteggerà. Qui sorgerà una nuova cultura, un po’ europea, un po’ asiatica, un po’ araba e africana, frutto dell’immigrazione che nessun cannone, né confine fermerà. Nessuno ha mai vinto contro la gente affamata”

Questa frase è di Marek Edelman (1921-2009) ed è riportata nel libro Il guardiano, in italiano edito da Sellerio. E’ una profezia del 1997 perfettamente avveratasi dopo diversi anni. Edelman di ‘ghetti’ se ne intendeva: nel 1943, quando aveva poco più di vent’anni, guidò l’insurrezione del ghetto di Varsavia. Sopravvissuto a quell’evento (che vide la morte di quasi mezzo milione di ebrei), divenne medico cardiologo e proseguì l’attività politica nel partito socialista; nel 1981 fu incarcerato dal regime del generale Jaruzelski e divenne uno dei leader di Solidarnosc. Non volle mai trasferirsi in Israele perché si sentiva profondamente polacco. Si è sempre dichiarato internazionalista e contro qualunque regime totalitario.

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La forza del lupo è nel branco, la forza del branco è nel lupo
E’ vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei. JP. Sartre

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