Sono parole di uso comune, ma forse meritano una riflessione più approfondita per esplorarne eventuali aspetti nascosti.
Neonato. Nato nuovo. E’ un pleonastico, perché chi nasce non può essere vecchio, chi nasce non può che essere nuovo. Basterebbe dire: ‘nato’. Cioè colui che non era e ora c’è. Il nato non sa di essere nato, non sa ancora cosa significa essere o non essere. Sono coloro che possono chiamarlo ‘nato’ a definirne l’esistenza, sono gli altri a dargli significato. L’alterità dunque nasce prima di me, mi definisce e mi dà senso. Solo in seguito nasciamo veramente. Un giorno sapremo dire ‘io’ e potremo pensare ‘io sono’. A quel punto siamo nati una seconda volta, oppure siamo nati veramente. Forse siamo neo-nati ogni giorno, ogni mattina della nostra esistenza. Non nasciamo una volta per tutte, il giorno che veniamo al mondo è solo l’inizio delle nostre numerose nascite. Continua a leggere