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Egr. Direttore,

le scrivo in merito al tema della partecipazione democratica alla vita politica e sociale nella nostra città. Come è noto in questi giorni l’amministrazione comunale inizia una serie di incontri con i quartieri per ricevere segnalazioni e informazioni dai cittadini sulle criticità locali. Da circa un anno sono stati aboliti i consigli di quartiere e per ora questo importante organo consultivo non è stato sostituito con forme ugualmente efficaci. Il partito nel quale milito è storicamente presente sul territorio con otto circoli attivi nei vari quartieri e ha in programma di incrementare la propria funzione di segnalazione e proposta.

La nostra città però è ricca di un’altra grande risorsa radicata capillarmente sul territorio, mi riferisco alle nostre parrocchie dove oltre ai parroci operano numerosi laici e associazioni. Penso a quante informazioni sociali sia in grado di fornire un parroco al termine del suo giro di benedizioni pasquali (e mi viene in mente don Milani e il suo primo libro ‘Esperienze pastorali’), ma penso anche al contributo che può arrivare dai gruppi giovanili, dai gruppi famiglia o sposi, dalle caritas locali, dalle associazioni che sostengono anziani e disabili.

La domanda allora è come fare uscire dalle parrocchie tanta ricchezza sociale e portarla all’attenzione dell’amministrazione (le scelte politiche della quale producono poi dirette conseguenze sui singoli e sulle famiglie).

Gli incontri programmati nelle prossime settimane sono pubblici e qualunque parrocchiano può partecipare e fornire il proprio contributo, ma credo che la nostra diocesi possa fare di più, esercitando un ruolo maggiormente attivo e propositivo con contributi più organizzati ed elaborati.

L’attuale situazione politica della nostra città richiede questo sforzo e credo che mai come ora sia necessario che la nostra diocesi si apra con coraggio. Vita Nuova può rappresentare a mio avviso un ottimo strumento per dare forza a questo impegno. I cattolici presenti nei diversi partiti e soprattutto quelli che, come il sottoscritto, siedono in consiglio comunale potranno valorizzare e dare forza a idee e progetti.

Credo che un rafforzamento dell’impegno sociale e politico dei cattolici possa rappresentare la migliore modalità per ripensare e rivivere quanto scritto, ormai mezzo secolo fa, dai padri conciliari nella Gaudium et Spes: “tutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità politica: essi devono essere d’esempio, sviluppando in se stessi il senso della responsabilità e la dedizione al bene comune” .

Alessandro Volta

(pubblicata su Vita Nuova, 2012)