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E’ stato il Consiglio dell’assestamento di bilancio. Le modifiche al bilancio di previsione sono ingenti: minori entrate per pubblicità, oneri di urbanizzazione e mancate alienazioni; maggiori entrate per sanzioni stradali (ben 1.5 milioni in più rispetto al previsto, per un totale di circa 9 milioni, siamo al paradosso che i cattivi automobilisti diventano buoni contribuenti). Il debito del Comune verso le banche è intorno ai 150 milioni, in linea con molti altri Comuni italiani, ma a questa cifra manca il debito delle società partecipate che, dopo quasi due anni dall’inizio del mandato, è ancora un mistero. La discussione è stata accesa; la minoranza ha fermamente contestato la politica di rigore, esagerata e immotivata, che si continua a perseguire; ci sono diversi milioni di avanzo, o nel fondo di riserva, che potrebbero essere utilizzati per il welfare o per ridurre alcune tariffe dei servizi. L’assessore continua a ripetere che i conti sono buoni, ma non dice nulla delle partecipate e soprattutto non ha intenzione di ridurre aliquote e rette. Non condividiamo questa visione di politica economica che blocca la città ben al di là della crisi nazionale. L’unica nota positiva è il pagamento dei fornitori (processo avviato dall’assessore Capelli e permesso dall’attuale governo).

Il consigliere Buzzi ha presentato un odg per chiedere al governo di non eliminare il reato di clandestinità. Abbiamo votato contro assieme alla maggioranza (nelle cui file ci sono state due astensioni). Su questo argomento, anche a livello nazionale, abbiamo assistito a molta confusione e strumentalizzazione. Ricordo che il reato di clandestinità non è stato introdotto dalla Bossi-Fini del 2002 (che ha invece istituito i CIE e la procedura di espulsione per i clandestini), bensì dal ‘pacchetto sicurezza’ del ministro Maroni del 2009; in questi quattro anni gli arrivi di profughi sono aumentati e trasformare in reato lo stato di clandestino non si è rivelato un deterrente. Molti giuristi italiani (tra i quali Rodotà e Zagrebelsky) hanno contestato questa norma  che non punisce un’azione ma una condizione personale. Tra i profughi ci sono anche donne e bambini, e molti sono in fuga da zone di guerra (come la Siria). Il problema va affrontato alla base, eliminando alcune delle cause che portano a immigrare clandestinamente, agendo direttamente sull’altra sponda del Mediterraneo con una politica europea più lungimirante e attenta.

Il capogruppo Dall’Olio ha presentato la mozione sulla informatizzazione e dematerializzazione degli atti consigliari; una bella proposta che la giunta ha fatto sua e sulla quale si sta già lavorando. Il nostro consigliere Scarpino ha ripreso il tema dei nonni vigili davanti alle scuole e del braccio di ferro tra Amministrazione e Auser; vedremo come andrà a finire.