Abbiamo iniziato con temi caldi sollecitati da nostre interrogazioni: Dall’Olio sui lavori e le spese della scuola per l’Europa (mancano ancora 2.5 milioni di euro), Iotti sull’elenco delle opere pubbliche incompiute che dovrebbe essere inviato per legge al ministero delle Infrastrutture. Dalle comunicazioni del sindaco abbiamo saputo che l’ex-revisore dei conti Giorgi è stato nominato amministratore unico dell’ASP Ad Personam; nessun particolare sui motivi della scelta, dobbiamo fidarci (in caso contrario facciamo ‘polemica strumentale’…).
I consiglieri Buzzi e Ghiretti si sono lamentati per frasi e contenuti del libro del sindaco appena pubblicato. Personalmente perso che Pizzarotti possa scrivere ciò che vuole, quello che conta sono le decisioni politiche che prende (e anche le non decisioni ) e le dichiarazioni che rende nelle sedi ufficiali e istituzionali.
Le due delibere presentate dalla giunta hanno riguardato Casadesso e la STU Stazione
Il nostro gruppo ha partecipato alla discussione ma non al voto per protestare sia contro la mancata convocazione della capigruppo (dove si condivide l’odg delle sedute di Consiglio) sia perché il testo della seconda delibera è stato reso pubblico soltanto il giorno precedente alla seduta. Chiudere la società partecipata Casadesso (che complessivamente ha 2 milioni di debito) e passare la gestione degli appartamenti di edilizia sociale ad Acer è giusto, ma non si tratta di un semplice problema contabile. I quartieri di Vicofertile, San Prospero e via Budellungo rischiano di diventare zone ghetto con gravi problemi di integrazione sociale.
La delibera sulla situazione economica di Stu Stazione è di difficile interpretazione e, secondo diversi pareri della minoranza, presenta aspetti di illegittimità. Il titolo parla di ‘ricognizione’ delle quattro convenzioni che regolano l’attività di questa società partecipata, ma leggendo il testo sembra invece che l’oggetto sia una nuova convenzione. La notizia positiva è che a gennaio la parte logistica della stazione verrà completata, quella negativa è che la parte ‘immobiliare’, ancora da completare, dovrà rendere almeno 50 milioni per evitare buchi di bilancio. Alla fine la nostra stazione, dopo sette anni di lavoro, costerà oltre 180 milioni. Si è dibattuto anche dell’interconnessione e dei treni ad alta velocità, ma questo è un altro problema.