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Grillo, protesta forconi può essere inizio incendio

Ho visionato più volte il video dell’incontro Renzi-Grillo (anche se la parola ‘incontro’ è impropria essendosi trattato di un vero e proprio monologo).

Confesso di aver provato molto disagio. Anche gli altri accompagnatori cinquestelle mi sono sembrati a disagio, e comunque se restavano a casa era uguale. Mi ha dato molto fastidio l’arroganza e la supponenza di Grillo che aggrediva e ‘compativa’ le persone che aveva davanti: solo lui ha capito tutto, solo lui è giusto e onesto, gli altri, tutti gli altri, sono sporchi e cattivi, ipocriti e falsi. Molte frasi avevano un contenuto ironico, ma il tono era sprezzante e cattivo. Beppe Grillo ha dimostrato definitivamente di non saper dialogare, di avere profonde difficoltà relazionali, di non poter fare politica.

Sono convinto che questa violenza (per ora solo verbale) non rappresenta l’elettore medio del M5S che chiede solo di cambiare le regole della politica e di vedere finalmente risultati concreti. Grillo ha ammesso di non essere democratico; lo avevamo capito, ma adesso ne siamo più sicuri. Ha anche ammesso che Renzi ha rubato metà del suo programma, ma se questo governo riesce a mantenere le promesse i cinquestelle dovrebbero soltanto esserne felici e avrebbero il dovere morale di fornire il loro contributo.

Ritengo che l’atteggiamento presentato oggi da Grillo possa definirsi eversivo. Se questa violenza e questa arroganza verbale dovesse trasformarsi in azioni dovremmo tutti davvero tremare. Neppure i leghisti più deliranti come Borghezio hanno mai raggiunto i livelli visti oggi. Sono amareggiato e preoccupato. Spero che gli attivisti e gli elettori cinquestelle sappiano trovare modalità più equilibrate per portare all’attenzione del Paese le loro proposte e le loro idee.