Seduta con delibere di scarso rilievo, anche se il dibattito e il confronto in aula è stato comunque vivace. L’assessore Ferretti ha presentato la proposta per la vendita delle quote azionarie del Comune nella società che gestisce l’autostrada della Cisa, la SALT Spa. In passato avevamo espresso un voto favorevole a questa cessione, ma gli ultimi sviluppi sul progetto della Ti-Bre (legato alla proroga della concessione a SALT) ci ha indotto a modificare l’iniziale posizione: restare nella società, pur con una quota minoritaria rispetto al socio privato, rappresenta un strategia importante per esercitare funzioni di controllo e indirizzo (poiché si tratta di opera di interesse pubblico, per molte delibere è necessario il voto favorevole e vincolante di almeno la metà dei rappresentanti del territorio). La delibera è passata con i soli voti della maggioranza e del consigliere Cattabiani. Abbiamo criticato la marginalità che l’amministrazione cinquestelle sta mantenendo (per scelta politica) su molte questioni che coinvolgono altri enti territoriali, ai diversi livelli di competenza.
L’altra delibera che ha acceso il dibattito è stata quella dell’assessore Alinovi, che presenta una variazione al piano urbanistico per promuovere il risparmio energetico. Si tratta di un aspetto piuttosto tecnico: in pratica si ridefiniscono le modalità per l’efficientamento energetico a seguito di ampliamenti volumetrici già disposti. Abbiamo votato a favore. Il confronto in aula ha però ‘deviato’ dall’analisi della delibera per abbracciare il tema più complessivo dell’urbanistica cittadina. E’ stato ribadito che dopo oltre tre anni di mandato non è ancora stato presentato un nuovo PSC (piano strutturale comunale) coerente con le promesse elettorali; si prosegue invece la gestione di scelte fatte dalle amministrazioni precedenti. Dagli stessi banchi della maggioranza sono giunte critiche e sollecitazioni; imbarazzo e gelo ha provocato la frase del consigliere Savani: “ci eravamo illusi di cambiare il mondo e mi sto accorgendo che il tempo sta cambiando noi”.
Termino ricordando che, a distanza di diversi mesi dalla domanda di referendum, l’amministrazione non ha ancora stabilito se il quesito relativo all’esternalizzazione degli asili comunali è ammissibile; non sono bastate le cinque sedute della commissione istituita appositamente. Siamo ormai ben oltre la semplice incoerenza con il programma e gli impegni elettorali, a questo punto si tratta di vera e propria omissione di un dovere istituzionale.