Comunicato (stampa locale di Parma)
Il Quoziente Parma è stato istituito nel 2009 con delibera del Consiglio Comunale allo scopo di rendere più giuste le tariffe di alcuni servizi bilanciando il semplice ISEE, basato sul reddito, attraverso l’inserimento di altri parametri relativi al carico famigliare, primo fra tutti il numero dei figli. Questa modalità è stata valutata positivamente a livello nazionale al punto da portare il governo ad annunciare la modifica dell’ISEE imitando il modello parmigiano.
In campagna elettorale tutte le forze in campo, compreso il Movimento 5 Stelle, hanno espresso dichiarazioni positive sul QP e subito dopo il suo insediamento il Sindaco Pizzarotti nelle sue Linee Programmatiche di Mandato ha dichiarato con molta chiarezza la volontà di ‘mantenere e valorizzare’ questo strumento. Dopo soli 3 mesi però il QP viene sospeso attraverso una delibera di giunta, senza cioè passare dalla discussione e dal voto del Consiglio Comunale (ma senza neppure coinvolgere la Consulta delle Famiglie). La motivazione riguarderebbe l’imminente modifica dell’ISEE a livello nazionale (che con la caduta del governo almeno per il corrente anno non potrà concretizzarsi), in realtà dalle interviste apparse sulla stampa cittadina emergono altri motivi: 1. l’assessore Rossi ha dichiarato che è sul reddito che bisogna calcolare lo stato di bisogno delle famiglie, indipendentemente dal numero di figli, per evitare di privilegiare famiglie benestanti, 2. il Sindaco ha osservato che il QP è costato più di quanto ha reso alle famiglie che ne hanno beneficiato, 3. entrambi ritengono che sia prioritario abbassare l’IMU prima di reintrodurre il QP.
A queste dichiarazioni della giunta rispondo con le seguenti osservazioni:
1. il QP si applica solo alle famiglie con ISEE inferiore ai 36mila euro (ed è una soglia che volendo può essere ulteriormente abbassata) 2. il QP riguarda anche famiglie che vivono in affitto e che quindi non pagano l’IMU (e comunque nell’IMU l’agevolazione relativa al numero di figli è fortunatamente già considerata) 3. il costo iniziale della messa a punto del QP non presenta attualmente costi vivi perché il costo di investimento iniziale è già stato fatto, e quindi è proprio sospendendolo che si verifica uno spreco di denaro pubblico.
Aggiungo che il costo del QP si misura in minori entrate per le casse del Comune, che nella relazione del commissario Ciclosi sono state calcolate per il 2012 in 268mila euro; queste minori entrate sono andate a beneficio di famiglie con 3 e più figli (il 10% delle famiglie con figli) che attualmente si trovano a sostenere il maggior peso della crisi economica e che, con l’aumento dell’IVA prevista nel corso di quest’anno, vedranno ulteriormente ridursi il loro potere di acquisto. Sostenere le famiglie numerose è una forma importante di prevenzione per tutto il nostro welfare, perché permette di non fare crescere la quota di persone a rischio di povertà.
Alessandro Volta
Consigliere Comunale
Mi spiace molto caro Alessandro, ma credo si stia sbagliando di grosso, come ho già scritto nel precedente commento, per capire se veramente è stato efficace il QP bisogna lavorarci tutti i giorni con le pratiche a cui è stato applicato, io nell’ufficio Controlli Servizi Educativi, Culturali, Sportivi e sociali, dove lavoro da tre anni,l’ho sperimentato sui diversi valori ISEE, ma le assicuro che i benefici si hanno solo per le famiglie numerose che hanno valori ISEE al di sopra dei 35000,00 Euro, quindi benestanti, a meno che lei consideri tali redditi bassi. Ma se è così deve sapere che per noi tali famiglie sono una piccola minoranza e a nostro avviso non hanno bisogno di agevolazioni!