18 – 29 – 30 gennaio
Il bilancio di previsione 2013 è stato depositato in dicembre. La discussione e la relativa votazione è slittata a gennaio perchè mancavano i piani industriali delle società partecipate e perchè nel frattempo il governo ha prodotto modifiche sostanziali ai trasferimenti e alle regole per gli enti locali (prorogando così di 6 mesi le scadenze per la chiusura). Il 28 dicembre abbiamo ricevuto la relazione dei revisori dei conti; l’ho trovata molto ricca di spunti e di giudizi, anche politici (ne consiglio senz’altro la lettura, anche per avere una visione sintetica del bilancio nel suo complesso).
Ho passato molte sere e molti fine settimana a studiarmi le centinaia di pagine di tabelle; è stato faticoso ma utile, e lo considero un investimento personale per i bilanci che mi aspettano nei prossimi anni.
Il 18 gennaio l’assessore Capelli ha letto la sua relazione. Un discorso lucido, pulito, onesto; senz’altro ha fatto il meglio di quello che poteva. Purtroppo però il suo è un approccio unicamente economico, con scarsa visione politica; ritengo che sindaco e giunta gli abbiano dato carta bianca per tentare un risanamento impossibile. Personalmente concordo che in questo momento sia necessario estremo rigore, però la città deve continuare ad andare avanti e i numeri del bilancio vanno tradotti in persone fisiche, famiglie in difficoltà, bisogni reali. Un minimo di progetti occorre mantenerli, invece troviamo soltanto manutenzione e tagli lineari. La parte positiva riguarda il pagamento dei fornitori e la chiusura di alcune opere pubbliche essenziali (come la stazione).
Il successivo discorso del sindaco non è stato particolarmente illuminante; per l’ennesima volta ha chiesto all’opposizione di discutere senza ideologie; non ha capito che in certi casi l’ideologia serve per guidare le scelte, infatti per salvare le nostre società in fallimento possiamo chiedere sacrifici ai cittadini oppure rinegoziare il debito con le banche oppure considerare l’ipotesi di lasciarle fallire (solo STT ha metà di tutto il debito). Il sindaco continua a ripetere che per anni il Comune di Parma ha avuto servizi e spese che non poteva permettersi; concordo sulle spese (ponte Nord, teatro dei dialetti, STU Pasubio, ma anche questo tipo di stazione), non sono d’accordo invece sui servizi, che sono in linea con gli standard del welfare emiliano e che devono essere assolutamente mantenuti (anche se l’attuale crisi economica richiede una loro razionalizzazione).
Questa seduta è stata aperta con un giro di riflessioni sui recenti fatti di cronaca che hanno visto i procedimenti giudiziari a carico di Vignali, Villani, Costa e Buzzi (Angelo). Non mi dilungo su questo perchè i giornali hanno dato ampio rilievo alla vicenda e perchè ho già scritto un commento in questo blog https://allevolta.net/2013/01/17/povera-parma/
Il 29 e 30 gennaio c’è stata la discussione. Ogni consigliere ha avuto un massimo di venti minuti per il proprio commento. Alla seduta del 30 non ho potuto pertecipare perchè avevo un turno in ospedale che non potevo spostare, ma poiché la sala parto era tranquilla sono riuscito a seguire in streaming buona parte della discussione. Diversi consiglieri (soprattutto della maggioranza) si sono fatti prendere la mano e sono usciti dal tema, lanciandosi in prolusioni che oscillavano tra l’ovvietà e l’utopia (per Savani ad esempio tutti i partiti indistintamente sono il male, ma per fortuna sono arrivati loro). Ritengo che il nostro gruppo abbia contribuito con interventi lucidi e di rilievo; considerando le 12 proposte che abbiamo depositato non credo che ci possano accusare di scarsa collaborazione (anche l’intervento della Guarnieri è stato acuto e utile). E’ ovvio però che a noi spetta un ruolo critico (è il nostro mandato di minoranza); come ho sottolineato all’inizio del mio intervento, l’analisi critica, oltre che difficile, è anche piuttosto faticosa e di scarsa soddisfazione, insomma è il lavoro ‘sporco’ che qualcuno deve pur fare (ho anche detto ai 5stelle che qualche anno all’opposizione avrebbe giovato molto al loro percorso politico…..).
Ho trovato imbarazzante la difesa del passato sostenuta dal centrodestra (cioè l’ex maggioranza, molti dei quali erano in giunta); non riesco a credere che credono in quello che dicono. Ubaldi ha sostenuto che rifarebbe la scelta di nominare (ha usato proprio questo termine, quasi feudale) il povero Vignali, escludendo dalla ‘successione’ la brava Guarnieri (i motivi non li ha voluti spiegare). All’ ex sindaco sembra sfuggire che le maggiori responsabilità di quanto oggi sta avvendo sono proprio sue.
Nel mio intervento ho sostenuto che a fronte dell’attuale elevatissima pressione fiscale (Imu, Irpef, Tares, rette) occorre che il Comune garantisca un’adeguata offerta di servizi. Ho quindi criticato i tagli al welfare (3 milioni tolti ai servizi). Ho contestato la soppressione del ‘quoziente parma’ che poteva rendere più sostenibili i costi alle famiglie numerose e ho criticato gli aumenti delle rette di asili e scuole materne (decisione avvenuta in novembre con una delibera di giunta che non è stata discussa e votata in consiglio comunale, a proposito di democrazia partecipata…). Sul piano delle entrate ho osservato che mancano completamente finanziamenti europei, e forse è ora di presentare qualche progetto, almeno in ambito ambientale e di mobilità. Ho terminato con la preoccupazione e l’auspicio che da questo bilancio i parmigiani possano mantenere fiducia in chi amministra e speranza in ciò che ci aspetta.