Il 7 è stata una brutta seduta. Abbiano iniziato a discutere/litigare sulle norme che regolamentano le tariffe dei servizi per l’infanzia e abbiamo terminato senza riuscire a trovare un accordo sulla tassa di occupazione temporanea di suolo pubblico per i commercianti (la cosiddetta COSAP). Alcune nuove regole per nidi e materne proposte dall’assessore sono valide e migliorative, ad esempio il cumulo di reddito dei genitori non sposati indipendentemente dalla residenza dichiarata (in passato qualcuno ha utilizzato residenze fittizie per ottenere agevolazioni non dovute). Nel nuovo regolamento però sono stati cancellati tutti i riferimenti al Quoziente Parma e dunque è stato inevitabile riprendere lo scontro (che ormai dura da alcuni mesi) tra opposizione e maggioranza. Anche il nostro voto non poteva essere favorevole.
Sulla COSAP partivamo da una buona condivisione sulla volontà di ridurre le tariffe per dare respiro agli esercenti e cercare di limitare i danni della crisi economica. Noi avevamo depositato 8 emendamenti alcuni giorni prima del Consiglio, ma a questi se ne sono aggiunti altrettanti della maggioranza depositati all’ultimo momento (alcuni dei quali emendamenti di altri emendamenti). Tutte queste modifiche, piuttosto tecniche, hanno richiesto pareri dei dirigenti del settore, ma alla fine non era più possibile avere un quadro chiaro e votare con cognizione di causa. Ancora una volta è emerso con evidenza come la programmazione dei lavori sia spesso poco efficace, soprattutto paghiamo carenze nel lavoro di commissione; se questi emendamenti fossero stati discussi e analizzati in commissione l’attività del Consiglio sarebbe stata più veloce e produttiva. Dopo una lunga interruzione e diverse mozioni d’ordine, con toni eccessivi per il tema in oggetto, si è deciso di sospendere i lavori e rimandare la questione in commissione (preparando così il voto per la seduta del 16 maggio). I commercianti purtroppo devono aspettare ancora un po’ e portare pazienza ….
Consiglio del 9 maggio
A differenza del precedente questo è stato invece uno dei migliori Consigli dell’anno. Il tema era molto caldo: deliberazione sul nuovo statuto di IREN e relativa modifica della governance. Il medesimo odg era in discussione anche negli altri comuni azionisti di IREN, cioè Genova, Torino, Reggio e Piacenza. Si temeva uno scontro ideologico e poco produttivo, invece siamo riusciti a sviluppare un confronto serio, concreto e produttivo. Ovviamente l’analisi non si è limitata agli aspetti tecnici delle modifiche statutarie (e neppure si è caduti nello scontro inutile sull’inceneritore), abbiamo invece analizzato il tema più ampio e complesso del rapporto tra multiutility e amministrazione locale, tra mercato finanziario e servizi ai cittadini (come è noto, IREN è quotata in borsa con un fatturato di oltre 3 miliardi, è partecipata al 57% da enti pubblici, e deve rendere conto anche a numerosi azionisti privati). Con il nuovo statuto si semplifica la governance, ridando al CdA i poteri attualmente gestiti dal comitato esecutivo; sono inoltre previste 5 società di 1° livello alle quali afferiscono altri bracci operativi (compresi i comitati territoriali locali con funzioni a nostro avviso ancora non chiaramente definite). Parma potrà portare la voce del nostro Comune all’interno del subpatto emiliano con Reggio e Piacenza: non è un problema di poltrone, ma di incidere sulle decisioni strategiche (anche se molti ambiti sono regolamentati da normative regionali, nazionali ed europee).
Forse per la prima volta il Sindaco si è mostrato in sintonia con il Consiglio, ha ascoltato con attenzione il dibattito e ha ben sintetizzato, nel suo intervento prima del voto, luci e ombre di questa decisione. Il M5S da parte sua è stato capace di uscire dai soliti blocchi ideologici, dimostrando un senso di responsabilità adeguato al ruolo di maggioranza. Occorre segnalare che su questo tema tutte le forze politiche sono arrivate preparate e motivate, e nei giorni precedenti molti di noi hanno partecipato a incontri preparatori di livello sovraprovinciale. La delibera è stata votata all’unanimità in maniera seria e consapevole. Dovremmo lavorare sempre così.
Bellarticolo, ma concordo con chi dice… si spera sempre che alla fine vada tutto per il meglio!