Seduta movimentata, lunga e faticosa.
Abbiamo assistito alla protesta dei No-Termo, che con striscioni e slogan urlati hanno manifestato tutta la loro delusione per l’avvio dell’inceneritore; qualcuno ha anche chiesto le dimissioni dell’assessore Folli e di chi ha fatto promesse non mantenute. Il M5S ha preso le distanze da questi manifestanti dichiarando che non fanno parte del movimento né del comitato GCR (e quindi non hanno diritto a lamentarsi?).
Ma il momento più caldo della seduta è stato senz’altro il velenoso scambio tra l’assessore alla cultura Ferraris e il presidente della omologa commissione Nuzzo. L’innesco delle reciproche offese è stato la soppressione del Festival della Poesia, ma i motivi del contrasto sono più antichi e profondi, e tutti interni ai rapporti tra il M5S e la giunta. I partiti hanno sicuramente difetti e grandi margini di miglioramento, ma anche un movimento come quello di Grillo, alla prova dei fatti, presenta problemi del tutto simili.
La seduta è iniziata con interrogazioni importanti: progetto della nuova scuola Racagni, spese per i festeggiamenti del 25 aprile, tempistica del cantiere della scuola per l’Europa, situazione debitoria dell’ASP che gestisce l’assistenza anziani, gara provinciale per la fornitura del gas, perdita del finanziamento dell’Agenzia per l’elettricità, compensi dei professionisti IREN nominati dal Comune, situazione dei parcheggi limitrofi alla stazione. Non posso entrare nei particolari, ma da questo semplice elenco si comprende quanto siano numerosi e variegati i temi della gestione amministrativa.
La discussione più interessante e proficua della giornata ha riguardato la deliberazione per aderire al Patto dei Sindaci. Questo progetto/impegno, con la relativa tempistica e articolazione, è richiesto alle PA dall’UE con lo scopo di ridurre del 20% entro il 2020 l’emissione di CO2. Il PEAS (piano d’azione per l’energia sostenibile) verrà coordinato di intesa con i 7 comuni limitrofi a Parma. Questa proposta che oggi ha presentato l’assessore Alinovi (stranamente questa materia non è gestita da Folli), il nostro gruppo l’aveva già depositata come mozione il 5 luglio 2012, poco dopo l’insediamento della nuova amministrazione; effettivamente i tempi di questa giunta sono molto diluiti. Il dibattito è stato ricco e interessante: si è parlato di politiche ambientali, di ‘transizione energetica’, di decarbonizzazione locale, di economia ecologica, di leve fiscali. Nel mio intervento ho evidenziato la difficoltà nel coinvolgere la popolazione in processi difficili da capire, che hanno tempi molto lunghi di sviluppo, che presentano costi iniziali significativi. Motivare, promuovere, educare sono processi difficili, che necessitano strumenti di ampio raggio, con sinergie tra settori amministrativi diversi; occorre anche molta coerenza nelle decisioni e una chiara definizione delle priorità. Non voglio esagerare in cinismo o pessimismo, ma non credo che tutte queste qualità siano oggi ben rappresentate nella nostra città. Ovviamente il voto è stato unanime.
L’altra delibera importante è stata quella sul regolamento delle tariffe sull’occupazione di suolo pubblico da parte delle attività commerciali (la cosiddetta COSAP); a seguito dei lavori in commissione, dove i numerosi emendamenti hanno trovato collocazione, è stato possibile procedere speditamente verso un voto positivo.
A tempo scaduto dopo quasi sei ore di consiglio, quando l’attenzione e la lucidità inevitabilmente vengono meno, è stata presentata la delibera per destinare risorse ai servizi educativi (leggi agevolazioni per i fratelli cofrequentanti) e ad alcune voci di welfare, oltre al finanziamento per le scuole parificate. Il tema era già stato dibattuto in commissione, ma poiché l’articolazione pratica avverrà attraverso una delibera di giunta, la discussione in consiglio avrebbe richiesto uno spazio più adeguato. Ho criticato il metodo e anche il contenuto (le risorse sono minime e derivano dai dividendi delle azioni IREN, anziché dall’avanzo di bilancio che è stato congelato fino a settembre). Dal 2012 le famiglie hanno visto ben 4 modifiche delle rette e gli sconti alla fine risulteranno adeguati soltanto per 1/3 dei genitori con figli piccoli, per tutte le altre famiglie numerose non è prevista nessuna agevolazione. Mi sembra che su delibere come questa alla giunta non interessi un dibattito approfondito, perché il voto finale è comunque già garantito da una maggioranza schiacciante (e questo non può che nutrire la mia frustrazione di consigliere di minoranza). A proposito di partecipazione e trasparenza: il comitato dei genitori, formatosi alcuni mesi orsono e costituito da circa 300 famiglie, non è stato consultato.