Questa seduta è durata 9 ore (con una breve interruzione per una pizza mangiata al volo): all’odg i bilanci consuntivi 2012 delle società partecipate.
Tema ostico di per sé, ma reso ancora più delicato dalla grave situazione debitoria di quasi tutte queste società (in pratica l’unica in attivo è Ade che gestisce cimiteri e onoranze funebri). Non si è trattato quindi di una semplice revisione contabile, ma si è discusso a lungo dell’utilità di queste SpA e delle possibili prospettive future.
Credo che molti cittadini non abbiamo ben chiare le motivazioni che hanno portato l’amministrazione Vignali a creare tante società per azioni, passando loro gran parte delle attività che un tempo il Comune gestiva direttamente. La situazione di Parma Infrastrutture SpA è a mio avviso emblematica per capire e giudicare. Questa società gestiva patrimonio del Comune, ma dal 2010 gli è stata affidata praticamente tutta la manutenzione della città (attraverso i global service per strade, illuminazione, verde pubblico); in pratica ha svolto servizi per oltre 20 milioni, ma di questi il Comune ne ha pagati solo una minima parte (più o meno ¼), quello che manca ha creato un passivo per il bilancio della società senza però intaccare quello comunale (infatti Parma Infrastrutture ha un passivo di quasi 15 milioni di euro). La nostra proposta è stata quella di reinternalizzare le manutenzioni ordinarie e abbiamo votato contro.
STT, società per la trasformazione del territorio, ha il passivo ancora maggiore (- 28 milioni), in parte causato dalla svalutazione del pacchetto azionario. Questa società gestisce i lavori della stazione, della scuola per l’Europa, dell’edilizia pubblica, della Città delle scienze, dell’ex progetto Metro e di SPIP (ma quest’ultima è da poco in concordato fallimentare); in pochi anni STT ha avuto perdite complessive per 90 milioni. Al di là dei risvolti giudiziari dell’inchiesta Pubblic Money, come amministratori dobbiamo chiederci se è possibile salvare questa società senza provocare gravi danni al Comune? Secondo l’assessore Capelli bisogna almeno provarci, ma il problema è ‘a quale prezzo?’. La situazione di STT è così critica che i revisori dei conti, dopo aver elencato una serie di ‘significative incertezze’, concludono il loro documento dichiarando: “non siamo in grado di esprime un giudizio sul bilancio consolidato del gruppo STT Holding”. Tutto questo rappresenta una pesante e difficile eredità che richiede all’attuale amministrazione grande impegno e coraggio, oltre ad una notevole esperienza. Molti dei progetti avviati (pensiamo alla stazione) vanno assolutamente portati a termine, ma appena possibile si dovrà chiudere la stagione della finanza creativa fatta con i soldi dei cittadini.
Per un’analisi più generale, direi che ha senso che un Comune affidi ad una società esterna (anche se partecipata a maggioranza pubblica) alcune attività, ma solo qualora non sia in grado di procedere con una gestione diretta per mancanza di competenze o perché occorrono interfacce complesse o nel caso di investimenti su larga scala. La passata amministrazione ha palesemente abusato di questo strumento e non ha saputo fermare in tempo un meccanismo pericoloso che è imploso su se stesso (e al quale la crisi economica ha dato il colpo di grazia). Sono convinto che un ente locale, con il compito di garantire servizi essenziali (penso al welfare), non possa e non debba dipendere dalle oscillazioni del mercato azionario o dalle decisioni di un gruppo finanziario.
Le altre società partecipate analizzate sono state IT.City (che gestisce gli strumenti informatici del Comune), Infomobility (che ormai si occupa solo della gestione sosta), CAL (centro agroalimentare), Engioi (che gestiva i centri giovani e che attualmente è in fase di liquidazione) e ADE, che come detto è l’unica a presentare dei conti in attivo. Si è discusso anche del bilancio della Fondazione Teatro Regio, ma la nuova dirigenza si è insediata solo a ottobre 2012; per ora si operato un certo risanamento economico (il contributo del Comune però è di 2.2 milioni), per il rilancio e lo sviluppo temo che ci sarà ancora da attendere.