Nella parte non deliberativa di questa seduta sono stati discussi diversi argomenti importanti, sollecitati da interrogazioni dei gruppi di minoranza. In particolare segnalo l’interrogazione del nostro Vescovi sui nuovi autobus snodati (18 metri di lunghezza) costati 7 milioni e da un anno fermi in deposito; l’assessore Folli ha dichiarato che sono in attesa di collaudo e omologazione, e probabilmente la ditta fornitrice pagherà una penale per questo ritardo. Ancora Vescovi ha sollevato il problema della nuova collocazione dei disabili allo stadio Tardini: in mancanza di una tettoia, se piove, si trovano all’acqua; l’assessore Marani si è impegnato per una celere soluzione. Altri consiglieri hanno sollevato il tema del mancato rinnovo ad Auser della convenzione per l’assistenza dei ‘nonni’ davanti alle scuole; il sindaco ha dichiarato che il servizio è assicurato dai vigili (mi chiedo allora cosa facevano negli anni scorsi i cinquanta vigili che oggi sostituiscono i nonni, evidentemente si tratta di un organico con un buon margine…). C’è stato il tempo per commemorare la figura e l’impegno politico di Lucia Mora: interventi di Ubaldi, Bizzi e Guarnieri. Si è parlato anche dei fatti di Lampedusa, con la consueta retorica tipica di questi momenti, ma il tema richiederebbe analisi ben più approfondite e lucide.
La parte deliberativa è stata lunga e tutta occupata dal tema dei rifiuti. Abbiamo discusso di Tares (tariffe e regolamento) e di Piano Finanziario Rifiuti. Queste delibere erano in calendario a settembre, ma le proteste dei commercianti hanno richiesto ritocchi spostando i tempi della discussione. Come è noto la Tares è un tributo che il governo Monti ha affidato ai Comuni, l’incasso però finisce direttamente a Iren e in piccola parte a Stato e Provincia; si paga tramite F24 (anche per chi ha l’accredito bancario) e le imprese non potranno scaricare l’IVA. Al Comune resta l’onere della riscossione e i rischi dell’insolvenza. Su quest’ultimo punto è stato previsto un fondo rischi del 4,8%, ma le previsioni dell’Anci indicano valori di oltre il 7%; si prevede quindi un buco di bilancio che in qualche modo dovrà essere ripianato. La nuova tariffa è sensibilmente più alta della vecchia TIA; sono stati previsti alcuni sconti e agevolazioni, alcuni senz’altro condivisibili, altri un po’ meno (ad esempio quelli per le cooperative sociali indipendentemente dalla loro tipologia o quelli dedicati alle associazioni che si iscrivono all’albo comunale). Sulle due delibere ci siamo astenuti (e con noi il consigliere pentastellato ‘dissidente’ Savani, presidente della commissione ambiente…).
La discussione in aula ovviamente è andata oltre la semplice questione contabile e ha affrontato il tema dei rifiuti in un’ottica più ampia. La differenziata in città è in lenta crescita (siamo al 53%); si tratta di un processo necessario per l’ambiente e per il futuro della città, ma che comporta costi elevati (soprattutto nella fase di raccolta); nonostante i ritorni economici ottenuti dal Conai per il materiale riciclabile, le famiglie e le imprese si troveranno con tariffe sempre più alte. Nei nostri interventi (Dall’Olio, Iotti, Volta) abbiamo evidenziato la necessità di agire sulla produzione a monte di rifiuti e imballaggi, l’importanza dell’educazione e del coinvolgimento dei cittadini, l’urgenza di progetti per nuove forme di smaltimento, la mancanza di un impianto per il trattamento del compost. Su questo tema importante e difficile sarebbe opportuno un maggiore sforzo comunicativo da parte dell’amministrazione e la messa in atto di strumenti di partecipazione più efficaci.