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E’ prassi iniziare i Consigli comunali con un’ora di interrogazioni e interpellanze. Alle 16 si inizia la parte deliberante preceduta dalle comunicazioni urgenti della giunta e dei consiglieri. Tra le sue comunicazioni il sindaco ha annunciato la nomina del nuovo rappresentante del Comune nella Fondazione del museo Glauco Lombardi, ma come sua abitudine non ha fornito alcuna motivazione della scelta. Non riesco ancora ad abituarmi a questa modalità. Ogni volta mi chiedo quali motivi lo hanno portato a scegliere una persona anziché un’altra; sappiamo che la scelta è fatta dopo valutazione dei curricula, ma a noi poveri consiglieri non viene mai spiegato cosa è stato valorizzato tra le caratteristiche dei candidati e cosa viene richiesto al nuovo incaricato, cosa ci si aspetta da lui, quali obiettivi sono stati concordati. Mi verrebbe sempre da chiedere ulteriori elementi, ma in questa fase della seduta non sono previsti interventi da parte nostra, inoltre ogni quesito verrebbe considerato ‘la solita polemica strumentale’ dell’opposizione.
La parte deliberante della seduta è stata interamente occupata dalla delibera dell’assessore Ferraris intitolata “Obiettivi strategici di politica culturale e approvazione di principi e indirizzi per il rafforzamento del sistema teatrale cittadino”. In realtà di strategico in questa proposta non c’è nulla e anziché ‘rafforzato’ il nostro sistema teatrale ne esce alquanto indebolito. Il tema è il rinnovo delle concessioni degli immobili utilizzati dalle compagnie teatrali. Nei confronti dei due teatri stabili della città, Teatro Due e Teatro al Parco, si procede confermando il rapporto con queste due importanti realtà e si riportano la proprietà e la gestione dei loro immobili da Parma Infrastrutture al Comune. I problemi sorgono invece nei riguardi delle altre compagnie presenti in città che da decenni svolgono un’importante funzione culturale e sociale, in stretta integrazione con i quartieri in cui operano. E’ il caso del teatro di via Oradur e di quello di vicolo Asdente; per questi non è previsto un rinnovo della concessione, ma si preferisce procedere con un bando di gara (ma sulle caratteristiche del bando non sono state date informazioni e specificazioni). In aula era presente un folto gruppo di attori e maestranze dei teatri che dovranno vincere la gara per poter continuare la loro attività. Il dibattito in aula è stato acceso; sono intervenuti tutti i consiglieri di minoranza e diversi consiglieri di maggioranza. Nei nostri interventi abbiamo evidenziato l’inopportunità di applicare a settori strategici della cultura locale le stesse regole utilizzate per i normali enti che erogano servizi pubblici; riteniamo che la promozione della cultura richieda altri approcci e altre forme di dialogo e confronto. Nel dibattito ha spiccato l’intervento del consigliere Nuzzo che ha fermamente bocciato l’operato del proprio assessore, rinfocolando il contrasto che alcuni mesi fa lo aveva portato alle dimissioni da presidente della commissione cultura.
A fine seduta l’assessore Alinovi ha ripresentato la delibera urbanistica del comparto ex-Amnu bocciata la settimana scorsa. Non è stata apportata alcuna modifica né sono stati inseriti ulteriori pareri della Segreteria Generale rispetto alla regolarità della procedura (probabilmente si esprimerà meglio la Conte dei Conti). L’unica variazione rispetto alla precedente votazione è stato il richiamo della giunta alla propria maggioranza; in effetti la delibera ha trovato i 17 voti necessari, ma il prezzo è stato alto per i cinquestelle: la Cacciatore non ha partecipato al voto, Nuzzo si è astenuto, Savani ha votato contro. Se questa è la nuova politica probabilmente c’è qualcosa che non funziona.