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La seduta è partita in maniera forte con l’interrogazione del nostro capogruppo che ha sollevato i numerosi problemi della scuola per l’Europa: ancora non si vede la fine nonostante l’incremento progressivo dei costi (con questa spesa si potevano costruire 4-5 scuole). E’ emerso che l’amministrazione ha chiesto al governo un contributo a fondo perduto di 4 milioni per poter terminare l’opera, ma in realtà si tratta di finanziare alla ditta costruttrice un rischio di impresa (la svalutazione dell’attuale sede di via Saffi ricevuta in permuta); intanto se entro giugno 2014 la scuola non viene attivata c’è il rischio che decada l’accreditamento europeo.

La delibera più discussa della seduta è stata quella sulla variazione di bilancio della Fondazione Teatro Regio; si prevede un anticipo di 1, 5 milioni del piano quinquennale di ricapitalizzazione al fine di fornire liquidità per la gestione del Teatro (si è preferito non procedere con la via del credito bancario). Questa vicenda è esemplificatrice della situazione economica della nostra città e anche del difficile risanamento del Teatro. Queste risorse vengono reperite dal fondo svalutazione crediti prima di avere deliberato in Consiglio l’assestamento di bilancio (previsto a fine mese), una prassi inopportuna e inappropriata. Negli interventi della minoranza è stato evidenziato che le stesse risorse dovrebbero essere reperite anche per i servizi alle famiglie e gli altri bisogni della città.

All’unanimità si è decisa la proroga di sei mesi della commissione di inchiesta Public Money presieduta dal nostro Iotti. La valutazione politica di quanto è avvenuto a Parma negli scorsi anni non è meno importante delle indagini giudiziarie. L’obiettivo è impedire in futuro altri episodi di cattiva amministrazione.

L’assessore Casa ha presentato una modifica della commissione che assegna contributi alle nuove attività commerciali in zone critiche della città, come via Bixio e via Imbriani; il tentativo è quello di limitare la cronica crisi del commercio in Oltretorrente. Speriamo.