La parte deliberante di questo consiglio è stata per buona parte occupata dalla questione Pasubio Spa, ex- Stu. Tecnicamente si trattava di valutare un accordo tra il Comune e la Società Pasubio per dare corso a certificati di conformità edilizia: per l’assessore Alinovi semplice riqualificazione urbana, per l’opposizione un escamotage per sostenere un’operazione immobiliare privata in difficoltà. Come ha ben riassunto il nostro consigliere Iotti, il Comune svendendo le quote della Stu Pasubio (avvallando una delle ultime decisioni del commissario Ciclosi) ha perso la possibilità di esercitare fino in fondo il proprio ruolo di ente pubblico; in conclusione abbiamo perso controllo e patrimonio. Il confronto è stato acceso e serrato, sono state tentati emendamenti e anche la richiesta di ritiro per verificare possibili vizi di legittimità della delibera, ma alla fine l’assessore ha preferito procedere forte dei voti della maggioranza.
Tra le altre delibere segnalo quella che autorizza un debito fuori bilancio di quasi 600mila euro per una causa che dura da 25 anni; si tratta di una concessione edilizia negata nel 1989! Non siamo riusciti a sapere quante altre situazioni analoghe sono pendenti e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro. Abbiamo votato favorevole anche alla proposta di passare ad ACER (Azienda Casa Emilia Romagna) la gestione dell’edilizia residenziale sociale (attualmente in carico alle società Casadesso e Parmabitare); l’economia di scala e l’esperienza di ACER dovrebbe portare a maggiore efficienza nella gestione dei contratti, nel controllo e nella manutenzione degli stabili. E’ stato votato anche un nuovo regolamento per le graduatorie e le clausole di accesso.
Tra le interrogazioni in apertura di seduta segnalo quella del capogruppo Dall’Olio sul contratto di illuminazione pubblica (siamo ormai a 34mila lampioni) che necessita di ammodernamento per migliorare efficienza e limitare i consumi. In fase di comunicazioni il consigliere Ghiretti ha sollevato la questione del regolamento per i dipendenti comunali, evidenziando l’opportunità di una preventiva condivisione in consiglio o in commissione. La sommaria risposta del sindaco meriterebbe un attento approfondimento; ha detto che la bozza di regolamento è stata pubblicata sul sito del Comune per ricevere pareri e commenti da parte dei cittadini, e anche noi consiglieri avevamo la possibilità di intervenire online. Mi chiedo a cosa serve allora il consiglio comunale…ma forse anche Pizzarotti ne farebbe volentieri a meno, infatti la sua presenza in aula si limita ormai a poche e fugaci apparizioni.