Nell’unica seduta di aprile non sono state presentate delibere di rilievo. L’attività dell’amministrazione langue in attesa della presentazione del bilancio che dovrebbe arrivare in aula tra maggio e giugno. In questa seduta abbiamo votato all’unanimità l’accordo di programma a sostegno dei giovani artisti in sinergia con i comuni di Modena e Reggio Emilia. Ci siamo astenuti invece sul nuovo regolamento di contabilità presentato dall’assessore Ferretti; sono stati però accolti 6 emendamenti degli 8 presentati dal nostro Iotti. Abbiamo dato un voto positivo alla variante al regolamento urbanistico edilizio relativo agli espropri per opere di interesse pubblico. Questa delibera era firmata dall’assessore Alinovi assente per un incontro in Regione, e pertanto la presentazione è stata affidata alla vicesindaco, la quale però ha salutato passando direttamente la parola al dirigente di settore; questo episodio dà la misura di cosa significa avere cittadini comuni che svolgono (o dovrebbero svolgere) ruoli di responsabilità politica.
La drastica riduzione di Consigli per carenza di delibere ha portato all’accumularsi di molte interrogazioni (sono ormai una cinquantina). In questa seduta segnalo quella di Bizzi sull’impianto di acqua pubblica del Bizzozero chiusa da oltre un anno; il programma Cinquestelle prevedeva un incremento dei punti di distribuzione, ma a due anni dall’inizio del mandato invece di un aumento assistiamo ad una riduzione, con la chiusura di un impianto che era stato attivato dalla precedente amministrazione di centrodestra. Ogni commento mi sembra superfluo.
Approfitto per segnalare che sabato 19, sotto i portici del Grano, sono stati consegnati i primi attestati di cittadinanza civica a oltre 130 bambini e ragazzi multicolori, emozionati e stupiti di tanta attenzione. La proposta l’avevamo presentata noi a luglio 2013 e a settembre dello stesso anno era passata quasi all’unanimità (un solo voto contrario). In attesa della annunciata riforma nazionale della legge sulla cittadinanza, questo attestato permette un importante riconoscimento. Proprio per il suo valore simbolico questo riconoscimento andrebbe utilizzato per sollecitare la città a riflettere sul tema dell’integrazione e del ruolo delle seconde generazioni; gestito come è stato fatto sabato se ne limita il significato e si perde un’occasione unica di crescita collettiva. Personalmente coinvolgerei anche le oltre 50 associazioni dei diversi gruppi etnici presenti a Parma che l’anno scorso hanno dato vita al Centro Multiculturale di via Bandini; si potrebbe così trasformare una cerimonia formale in un momento di festa e di comunità per grandi e piccini.