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Seduta successiva al voto per il parlamento europeo. Clima un po’ sottotono per la maggioranza che oggi amministra con un 19% di consensi. Un certo disagio l’abbiamo anche noi, ‘minoranza’ con il 52% di consensi, e forse più che ‘disagio’ è  ‘rimpianto’. Intanto però il nostro capogruppo Dall’Olio ha ricevuto 32mila preferenze, solo a Parma oltre 9000  decuplicando quelle del voto amministrativo di due anni fa. Ritengo che l’imbarazzo dei cinquestelle, locali e nazionali, potrà solo crescere, almeno fino a quando non sapranno sciogliere certi nodi identitari: mentre Grillo si allea con un partito xenofobo di estrema destra come quello di Farage, Pizzarotti concede la cittadinanza civica ai figli degli immigrati. Lascio ai sociologi o agli psichiatri il tentativo di approfondire l’analisi.

In questa ultima seduta di maggio abbiamo discusso due delibere (sulle quali ci siamo espressi con un dialettico voto di astensione). In entrambi i casi si è trattato di modifiche a precedenti regolamenti: quello sull’imposta di soggiorno e quello sulla ‘movida’. La tassa di soggiorno dovrebbe fruttare circa 600mila euro all’anno e i ricavi saranno destinati interamente alla promozione turistica della città; il dibattito ha riguardato le diverse opzioni di investimento, se prevalentemente strutturali o legate a eventi culturali. Il nuovo regolamento ‘movida’ modifica quello sperimentale approvato l’anno scorso; si è cercato di ottenere una parziale semplificazione e di migliorare la parte relativa ai controlli. Resta però un insieme di norme molto complicate e di difficile praticabilità, lasciate prevalentemente alla gestione degli esercenti. Alla discussione era presente anche il nuovo comandante dei vigili, che ha promesso grande attenzione a un fenomeno sociale di difficile gestione. Il confronto in aula si è velocemente allargato, e dal semplice regolamento si è giunti a discutere di decoro urbano, politiche giovanili, eventi culturali, prevenzione dell’abuso di alcool, sicurezza e tutela del patrimonio monumentale.