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Abbiamo aperto con un’importante interrogazione di Iotti sull’adempimento di legge relativo al  rischio sismico delle strutture scolastiche. Per ora sono stati verificati pochi edifici: la Racagni (che è stata demolita), la Cocconi e la Parmigianino (che sono già state oggetto di adeguamenti strutturali). Per altre scuole ci sono verifiche in corso e altre verranno programmate nei prossimi mesi (lo stanziamento previsto è di circa 200mila euro all’anno).

La prima delibera esaminata ha riguardato un debito fuori bilancio di 1 milione di euro per un pacchetto di cinque espropri eseguiti all’inizio del 2000 per far fronte a importanti opere pubbliche. La delibera portava la firma della vicesindaco Paci, che però ha preferito farla presentare al dirigente comunale…Negli anni questi indennizzi sono cresciuti e il danno erariale è evidente; non pagare comporta un aumento di costi, saldare il debito significa però coprire errori e responsabilità. Ovviamente l’attuale amministrazione non ha colpe, ma dopo due anni di mandato ci aspettavamo che su questi debiti pendenti si fosse fatta chiarezza, invece ne vengono portati in consiglio un po’ alla volta e non è ancora stato predisposto un elenco preciso. La maggioranza è apparsa in forte imbarazzo: sanare irregolarità amministrative non è piacevole, ma manca il coraggio di procedere diversamente (ad oggi infatti le delibere portate in consiglio dalla giunta sono state sempre votate dai consiglieri cinquestelle). Su questa proposta, oltre al nostro voto contrario, ci sono state due astensioni di Nuzzo e Savani (il centrodestra ovviamente ha votato favorevolmente).

La spaccatura (parziale) della maggioranza si è replicata con la successiva delibera relativa all’adesione di Fiere di Parma all’Expo 2015. Si prevede l’allestimento di un costoso padiglione (15 milioni di euro), che dovrebbe essere finanziato con fondi privati. Per questa operazione si è deciso di creare una società di scopo (la New.co), ma non è stato possibile avere copia dello statuto, né del piano economico finanziario né del cronoprogramma; anche sulla copertura dei costi non c’è stata sufficiente chiarezza, e non è stato spiegato cosa succede se non si trovano tutti i soci privati necessari. In mancanza di adeguata documentazione abbiamo deciso di non partecipare al voto. Il centrodestra anche questa volta si è invece trovato concorde con la maggioranza. Nel gruppo cinquestelle si è replicato il dissenso interno con il solito Nuzzo, e un voto di astensione di Savani e della Cacciatore. I consiglieri cinquestelle appaiono in evidente difficoltà, anche a causa della situazione nazionale e delle esternazioni del capo-Grillo (che su Expo è stato piuttosto categorico). Per ora va dato merito al capogruppo Bosi se la maggioranza riesce ancora a mantenere un minimo di coesione e di coerenza interna.