Questa seduta è stata preceduta da diversi interventi a mezzo stampa riguardanti la relazione della Corte dei Conti e i rilievi sulla posizione dell’assessore Ferretti e l’incarico che è stato attribuito al Dipartimento di Economia nel quale l’assessore lavora (incarico costato 16mila euro, affidato senza alcuna gara). Il consigliere Manno nei giorni scorsi ha depositato una mozione di sfiducia che sarà discussa nella seduta del 30 giugno. Il sindaco ha difeso il suo assessore (e questo è abbastanza normale), ma si è lasciato prendere la mano ed è partito con una filippica contro la minoranza, contestando il nostro stile di opposizione (il ritornello da due anni è sempre quello della ‘polemica strumentale’). La realtà, a mio avviso, è più profonda e chiama in gioco l’idea stessa del confronto dialettico su cui si basa il nostro sistema democratico. L’insofferenza ad ogni tipo di dialogo è una costante del M5S (lo abbiamo visto bene anche in ambito nazionale); ritengo che nasca dalla convinzione di essere nel giusto e di vedere nell’altro sempre e comunque la brutta e cattiva politica. Coloro che hanno la verità in tasca non sentono il bisogno di confrontarsi e considerano ogni dibattito come una perdita di tempo (Grillo docet).
All’esternazione del sindaco ogni membro della minoranza ha replicato rivendicando il diritto di critica, di verifica e di controllo, e comunque lo stile dell’opposizione non lo decide certamente né la giunta né la maggioranza. Dispiace osservare che vengono considerati attacchi personali quelli che in realtà sono rilievi fatti al ruolo che le persone rivestono. Nelle nostre repliche abbiamo evidenziato che è proprio merito dell’opposizione se in Consiglio e nelle commissioni si affrontano temi e contenuti, dalla maggioranza quasi mai arrivano proposte e analisi utili al dibattito.
La parte deliberativa ha riguardato il piano industriale di Infomobility e quello di STT. Abbiamo votato contro a entrambe, argomentando puntualmente le motivazioni del nostro voto. Di Infomobilty contestiamo la scarsa visione sul modello di mobilità che si pensa di sviluppare nei prossimi tre anni. In pratica si procede con una visione ‘contabile’ rimanendo sul binario sicuro delle scelte fatte dalle precedenti amministrazioni. Delle sette pagine che nel programma elettorale del M5S sono dedicate a questo tema resta ben poco; come ha ben sintetizzato il collega Bizzi nel suo intervento ‘da un programma a colori si è passati a delibere in bianco e nero’. Attualmente Infomobility si limita a gestire le righe blu (che rappresentano l’80% del budget di questa società); di investimenti sulla mobilità sostenibile c’è davvero poco, e gli interventi elencati dall’assessore Folli sono davvero minimali (ricordiamoci che la mobilità è la principale fonte di inquinamento cittadino). Da un movimento che si dichiara ambientalista ci si aspetterebbe più determinazione e maggiore creatività.
STT Holding (società per la trasformazione del territorio) comprende altre sottosocietà, quasi tutte in fase di liquidazione: Area Stazione, Stu Autority, Alfa, CasAdesso, Metro Parma, Città delle Scienze, Parma Sviluppo. Si cerca di finire il progetto della stazione (cioè il 2° stralcio che non riguarda la parte ‘ferroviaria’, ma solo quella immobiliare) e la Scuola Europea (che sta diventando una barzelletta); per il resto l’obiettivo è liquidare, evitando il fallimento impegnando 52 milioni di azioni Iren. Il problema è sempre il debito, per saldare il quale occorre fare altro debito; in pratica è tutto in mano alle banche e nella migliore delle ipotesi avremo una perdita di 20 milioni.
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