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bretella Tirreno-Brennero, consigli di cittadini volontari, consigliere aggiunto, quorum, referendum, statuto comunale, termovalorizzatore
Il 28 ottobre si è tenuta una seduta monotematica per discutere e votare la bozza del nuovo statuto. Il documento presentato in aula è il risultato di un lungo percorso durato oltre sette mesi che ha impegnato tutti i gruppi politici e occupato numerose sedute della commissione affari istituzionali. Fin dalle prime proposte di modifica presentate dalla maggioranza il PD ha lavorato consultando i propri iscritti attraverso i circoli e convocando un’assemblea cittadina specifica su questo tema. Le principali modifiche proposte dalla giunta e dalla maggioranza riguardano gli articoli che regolano la partecipazione (tema già presente nel precedente statuto con ben 20 articoli dedicati); in particolare l’istituzione del Consigliere Aggiunto, dei Consigli dei Cittadini Volontari e di nuove modalità di gestione dei referendum.
Il nuovo statuto prevede il referendum consultivo, propositivo e abrogativo, tutti e tre senza quorum; l’assenza di quorum permette a un modesto gruppo di persone di decidere per tutta la città, e c’è il rischio di trasformare questo importante strumento di democrazia diretta in un semplice (ma costoso e vincolante) sondaggio di opinione. Questo punto è stato a lungo dibattuto sia in consiglio che in commissione e ci ha impedito di dare un voto positivo all’intero statuto. Un mio emendamento per dimezzare il quorum attuale dal 50 al 25% non è stato accettato dal M5S. Abbiamo invece condiviso la proposta di ammettere al voto anche i sedicenni (per i referendum consultivi e propositivi) e i cittadini stranieri regolarmente residenti in città (questa clausola è stata inserita a seguito di un nostro emendamento).
Un altro elemento di confronto ha riguardato l’istituzione di un consigliere aggiunto con potere di parola ma non di voto (e senza gettone di presenza) in rappresentanza dei cittadini stranieri residenti nel nostro Comune (che ad oggi sono quasi trentamila e sono privi di diritto di voto). Per rendere più autorevole e rappresentativa questa nuova figura abbiamo presentato un emendamento in commissione che prevede di rendere il consigliere aggiunto ‘espressione’ della Consulta dei Popoli (che ancora non è stata attivata nonostante la decisione assunta durante il consiglio del 18 giugno 2013 a seguito di un nostro odg).
L’ultimo punto ‘caldo’ del nuovo statuto riguarda l’istituzione dei consigli dei Cittadini Volontari che andrebbero a sostituire i consigli di quartiere aboliti nel 2010. Le modalità di elezione e di funzionamento di questo nuovo strumento è demandato a un regolamento ancora in fase di definizione (ma su questo abbiamo già sottoposto alla commissione una decina di osservazioni e proposte). Ricordo che nel marzo 2013 sul tema della partecipazione decentrata il nostro gruppo, coadiuvato dalla segreteria comunale del PD e da un gruppo di lavoro ad hoc, aveva formulato una proposta che la maggioranza cinquestelle rifiutò.
Il dibattito in aula è stato particolarmente sereno e costruttivo, purtroppo la giunta era assente, rappresentata dalla sola vicesindaco Paci firmataria della delibera. Alla fine però le profonde differenze di visione tra maggioranza e minoranza hanno impedito l’approvazione di questo nuovo Statuto. In prima votazione era necessaria la maggioranza qualificata, quindi i 2/3 dei votanti, da ora in avanti invece è possibile procedere con votazioni a maggioranza semplice (ne occorrono due). Vedremo se il M5S deciderà di mantenere invariato il testo, e di votare quindi in solitudine, oppure se mostrerà la volontà di apportare modifiche, cercando così un consenso più allargato.
Consiglio del 30 ottobre
Abbiamo aperto con due importanti interrogazioni del nostro capogruppo Dall’Olio relative all’alluvione di lunedì 13: la prima ha chiesto dettagli sul sistema di allerta e sulle procedure di emergenza messe in atto dal sindaco (che, ricordiamo, ha mantenuto la delega alla protezione civile), la seconda ha indagato la situazione delle strutture abusive presenti da decenni sugli argini del Baganza. Il tema alluvione continuerà a essere dibattuto, anche attraverso una seduta di consiglio monotematica da programmare nelle prossime settimane. Intanto abbiamo già depositato un’altra nostra interrogazione sul progetto della cassa di espansione.
Tra le delibere presentate abbiamo votato contro a quella presentata dall’assessore Alinovi, che prevede un incremento di superficie edificabile nell’area ex-Amnu (la zona antistante all’Efsa). Si tratta di un atto apparentemente molto tecnico, ma che in realtà risulta del tutto politico: per l’assessore si tratta di ‘riqualificazione di un’area sensibile’, per noi invece di una inutile e immotivata concessione a un costruttore privato. Evidentemente anche tra i cinquestelle ci sono dubbi al riguardo considerando che tre di loro (Nuzzo, Savani, Cacciatore) hanno espresso un voto disgiunto dal loro gruppo. Ancora una volta il tema urbanistico mina la stabilità della maggioranza, che continua a manifestare scarsa coerenza con quanto dichiarato in campagna elettorale.
Il clima si è rasserenato con le due successive due delibere che hanno visto il voto unanime di tutti i gruppi consiliari. Nella prima abbiamo concordato sull’inutilità di costruire la cosiddetta ‘tangenziale’ di Viarolo, opera compensativa del previsto passante autostradale Tirreno-Brennero. La delibera prevede che i tre milioni di euro destinati all’opera stradale vengano riallocati per finanziare piste ciclabili e altri interventi di protezione ambientale in quel tratto sensibile del Taro. E’ stata l’occasione per un confronto anche sull’intero progetto della Tirreno-Brennero, opera già autorizzata dallo Stato, molto costosa, del tutto inutile, che probabilmente non riuscirà a essere terminata perché manca il finanziamento completo. Meglio sarebbe destinare questi fondi al raddoppio della ferrovia pontremolese, un’opera invece strategica e urgente.
Unanimità di voto e di opinioni anche sulla relazione presentata dal presidente della commissione ambiente, consigliere Savani, sul PAIP (cioè il Polo Ambientale Integrato di Parma, per gli amici il termovalorizzatore, per i nemici l’inceneritore, tanti termini per nominare la stessa cosa….). Questo documento analizza nel dettaglio l’intero iter di progettazione e costruzione, indicando indirizzi futuri che in buona parte condividiamo: individuare una struttura organizzativa interna al Comune con funzione di controllo e monitoraggio dell’impatto ambientale, gestire separatamente raccolta e smaltimento, implementare strategie efficaci per ridurre la produzione di rifiuti.