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Ultima seduta dell’anno. Clima teso e assai poco natalizio. Nella parte dedicata alle comunicazioni ho portato all’attenzione la questione del sostegno scolastico ai disabili; ho dato lettura della lettera di oltre cento concittadini che si dichiarano indignati per la decisione dell’amministrazione di non procedere con l‘assegnazione di un servizio essenziale. L’assessore Rossi ha risposto che, mancando la copertura finanziaria, la revoca del bando è un atto dovuto; ma se così fosse allora perché non lasciare amministrare i dirigenti comunali? a cosa serve un assessore se le scelte vengono prese in maniera automatica con criteri meramente contabili? Secondo l’assessore la colpa è del governo Renzi che nella legge di Stabilità ha ridotto i trasferimenti statali; in realtà ha omesso di riferire che altre voci di bilancio sono state incrementate (ad esempio il fondo sulla non-autosufficienza); la questione economica coinvolge comunque l’ambito nazionale, ma nessun altra amministrazione dell’Emilia-Romagna ha bloccato l’erogazione del servizio integrativo ai disabili. Su questo tema in consiglio comunale non c’è mai stato alcun dibattito perché la giunta non ha portato delibere nè ha presentato alcun atto ufficiale, sottraendosi di fatto al confronto politico; è stato possibile parlarne solo per le nostre sollecitazioni e per le decise proteste di genitori e insegnanti. E’ importante segnalare che su altre voci di spesa non ci sono stati altrettanti tagli significativi (cito solo le nomine di nuovi dirigenti, l’incremento dei mutui, le maggiori spese per l’illuminazione, i contributi erogati al Regio, i debiti di alcune partecipate, diverse consulenze non indispensabili). Questa amministrazione dichiara continuamente di volere la partecipazione diretta dei cittadini, ma poi nei fatti la nega, anche sulle questioni più importanti. Su un tema come quello del welfare occorrerebbe un bilancio veramente partecipato, aperto e trasparente, nel quale poter decidere e condividere scelte e priorità.

Nella parte deliberante è stato discusso il regolamento sulla partecipazione. Si è ripetuto il copione già visto per il nuovo Statuto: si è proceduto a colpi di maggioranza e i voti contrari dell’opposizione. Ne esce un regolamento in molte sue parti inattuabile, che difficilmente darà voce ai cittadini. Nei nuovi Consigli di cittadini volontari non saranno rappresentate le tante risorse del terzo settore presenti nel nostro territorio: le diverse associazioni, enti e gruppi attivi nei nostri quartieri vengono completamente esclusi e sostituiti da singoli cittadini (il 30% dei quali individuati tramite sorteggio). Le operazioni elettive avverranno tramite voto on-line, questo comporterà numerose difficoltà ad alcune fasce di popolazione; si potranno verificare anche contenziosi di difficile soluzione. Su alcuni istituti essenziali, come il bilancio partecipato e i laboratori tematici, questo regolamento rimanda a ulteriori regolamenti: non ci sembra un esempio di chiarezza e trasparenza.

Le altre delibere discusse hanno riguardato l’alienazione delle Terme Baistrocchi (ma sarebbe più corretto parlare di svendita); abbiamo contestato le mancate garanzie per i dipendenti dello stabilimento, che avrebbero diritto a un minimo di tutela. L’ultima delibera dell’anno è stata quella sul nuovo ISEE che recepisce il sistema di calcolo e i coefficienti già definiti a livello nazionale. Viene così definitivamente annullato il Quoziente Parma, anche se il nuovo meccanismo comprende i carichi familiari soltanto in forma  parziale. Allo stato attuale non è possibile capire se il nuovo ISEE renderà più eque le attribuzioni di sconti e agevolazioni; sarà il lavoro e l’impegno per il prossimo anno, quando gli uffici stabiliranno quote e soglie tariffarie, e potremo verificare sul campo chi viene aiutato e chi invece penalizzato.

Termino questo ultimo resoconto del 2014 con l’augurio di un Natale povero di inutili oggetti e ricco di affetti e serenità.