Tag

, , , ,

Oltre sette ore di seduta, metà delle quali impiegate per dibattere la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Rossi presentata dalle minoranze. Purtroppo né il sindaco né la giunta hanno voluto partecipato al confronto, dimostrando scarso senso democratico e soprattutto offendendo l’intero consiglio comunale, maggioranza cinquestelle compresa. Pizzarotti prima di lasciare l’aula ha dichiarato che qualunque cosa avessimo detto non avrebbe avuto alcun valore né alcun effetto: la dialettica politica non è certo la sua principale qualità.

La nostra richiesta di dimissioni dell’assessore al Welfare è invece ampiamente motivata da quasi tre anni di mandato e dal conflitto sociale che ne è derivato. Contestiamo soprattutto il metodo con cui l’assessore Rossi ha gestito i problemi degli ultimi anni, senza ascoltare i diretti interessati (che sono sempre stati convocati a decisioni già prese), senza coinvolgere il terzo settore e le associazioni e spesso entrando in conflitto con loro, facendo dichiarazioni inopportune senza considerare le conseguenze (e spesso velocemente smentirle), e su molte decisioni si è poi giunti a imbarazzanti marcia indietro.

Le questioni che in questi anni hanno mostrato tutta le debolezza politica dell’assessore Rossi sono in ordine temporale il Quoziente Parma, il primo e il secondo piano strategico di ASP, la sistemazione della struttura Casaburi, la vertenza ancora aperta con AUSER, il bando per il servizio integrativo scolastico ai disabili. Quest’ultimo episodio è emblematico dell’incapacità della Rossi di dialogare con settori importanti della rete sociale cittadina; su questa vertenza lo scontro ha riguardato centinaia di famiglie in difficoltà, altrettanti educatori delle cooperative, tutti i presidi e i presidenti di istituto della città, per non parlare dei sindacati e degli insegnanti. I tagli annunciati tra dicembre e gennaio non potevano essere applicati ad anno scolastico in corso, e infatti sono poi stati annullati dallo stesso sindaco che in questo modo ha sconfessato il proprio assessore. Il problema del servizio scolastico ai disabili è iniziato a novembre e non è mai stato portato in consiglio comunale per il necessario confronto; in questi tre mesi la Rossi non ha mai convocato neppure la commissione welfare, che solo su nostra richiesta è stato possibile riunire a fine gennaio (nel 2014, nonostante i gravi problemi che interessano il welfare cittadino, la commissione è stata convocata solo due volte per questioni di basso profilo). Anche volendo sarebbe stato impossibile fornire idee e proposte da parte dei consiglieri, sia di minoranza che di maggioranza..

Del lavoro dell’assessore Rossi di questi anni ci resta solo il documento strategico per il welfare di comunità dell’autunno 2012 (principi che avevamo condiviso) e il piano operativo del marzo 2013; ma sono solo belle parole o semplici dichiarazioni di intenti. Nella pratica abbiamo invece diversi comitati di cittadini che si sono organizzati per protestare e che il 31 gennaio sono riusciti a portare in piazza oltre duemila persone (ed è stata una manifestazione completamente nata dal basso e organizzata dalle famiglie). Se la Rossi voleva incrementare la coesione sociale questo obiettivo l’ha sicuramente raggiunto…..

Durante il dibattito in aula diversi consiglieri cinquestelle hanno tentato di difendere l’assessore scaricando ogni responsabilità sui tagli del governo, incapaci di ammettere che il problema prima che nel merito è nel metodo. Soltanto il consigliere Savani ha fatto dichiarazioni oneste segnalando problemi interni alla giunta e ammettendo che alcune questioni sono state affrontate senza l’adeguato ascolto e coinvolgimento delle parti. Gli interventi dei consiglieri di minoranza hanno evidenziato il solco che sui temi del welfare si è creato tra la città e l’amministrazione. Nessuno di noi ha negato né minimizzato i problemi che la politica governativa sta producendo alla gestione degli enti locali (e il dibattito nazionale su questo tema è attuale e intenso), ma molti dei conflitti che hanno acceso la città negli ultimi mesi erano del tutto evitabili e dovevano essere gestiti con più attenzione ed efficacia. Abbiamo anche evidenziato come il gruppo di maggioranza non stia svolgendo il mandato di guida politica della giunta, ma si limiti ad avvallare passivamente quanto decidono sindaco e assessori.