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conflitto sociale, servizi educativi prima infanzia, servizio scolastico integrativo per i disabili, welfare
E’ stata una seduta con delibere di basso profilo. L’assessore Ferretti ha nuovamente portato debiti fuori bilancio, ma la sua stessa maggioranza sembra stanca di autorizzare vecchie spese prive di copertura e per le quali alla fine nessuno risponde personalmente. Un tema più interessante ha riguardato il Garante per i detenuti, al quale è stato rinnovato l’incarico per l’anno in corso. Spesso ci dimentichiamo che nel nostro territorio è presente un carcere importante, che ospita anche ergastolani in 41 bis. Sono stati discussi diversi problemi, dall’assistenza sanitaria ai progetti riabilitativi (che richiederebbero un più esteso utilizzo dei lavori socialmente utili). E’ stato ricordato che all’interno del carcere operano diversi volontari e associazioni con un importante ruolo di promozione umana e sociale.
Un consiglio comunale senza delibere importanti non significa che la nostra città è priva di problemi e di emergenze. Infatti, dopo soli tre giorni, il 3 aprile si è tenuta la commissione congiunta di welfare e scuola; l’abbiamo richiesta noi della minoranza per discutere del servizio scolastico integrativo per i disabili e della riorganizzazione di nidi e materne. Sono state sei ore di vera passione, ma era Venerdì Santo e dunque non possiamo lamentarci…. Di positivo segnalo l’audizione di genitori ed educatori che hanno parlato a nome dei diversi comitati costituitisi in questi mesi; si è trattato di interventi appassionati e ricchi di spunti, sempre puntuali e concreti. Non possiamo dire lo stesso delle dichiarazioni degli assessori Rossi e Paci: hanno confermato la loro scarsa capacità progettuale, dimostrandosi molto più abili a demolire che a costruire; anche la loro capacità di dialogo con la città resta carente e approssimativa. Nei nostri interventi abbiamo sottolineato la palese incoerenza tra le decisioni prese in queste settimane e le promesse che il M5S ha scritto sul proprio programma elettorale. In questi mesi sindaco e giunta hanno alimentato un profondo e inutile conflitto sociale, provocando in centinaia di famiglie profonde preoccupazioni. Venerdì pomeriggio tutta questa sofferenza è esplosa con proteste esplicite e decise, che hanno trovato il culmine durante l’intervento del sindaco; il primo cittadino ha iniziato aggredendo verbalmente i consiglieri presenti e i partiti da loro rappresentati (ma a questo ormai noi siamo abituati), ha poi proseguito offendendo i genitori presenti, che a suo dire sono strumentalizzati politicamente. Si è trattato di un intervento inutilmente aggressivo e arrogante, che non ha portato nessun valore al dibattito, rendendo soltanto più difficile il confronto e la ricerca di soluzioni.
Per il servizio integrativo ai disabili il nostro gruppo ha invece presentato una proposta precisa e concreta, articolata in sette punti; avremmo voluto discutere in dettaglio le proposte, ma il clima eccessivamente conflittuale di venerdì ha permesso soltanto la presentazione della mozione. La Rossi ha subito rifiutato il primo punto nel quale chiediamo che la voce di spesa per questo servizio essenziale sia garantita e indiscutibile. L’intenzione dell’amministrazione sembra quella di attivare una procedura di accreditamento anziché un bando di affidamento del servizio (bando che era già stato emanato a novembre 2014 e poi ritirato due giorni prima della scadenza). La Rossi ha dichiarato che non è possibile attivare una procedura di gara per un servizio attivo da settembre, ma un paio d’ore più tardi la Paci afferma invece che procederà ad esternalizzare tramite bando il servizio educativo della Tartaruga, che parte appunto a settembre di quest’anno (ricordiamo che questa struttura è da decenni a gestione interamente comunale). Si conferma una grande confusione di idee e di metodo, che nascondono incoerenza e incompetenza. La riorganizzazione del servizio educativo per la prima infanzia si basa sull’erronea dichiarazione del calo delle nascite, in realtà il calo è nelle domande a causa delle rette troppo elevate e della insufficiente chiarezza sulle strutture disponibili e sulla gestione delle stesse. Segnaliamo che sono previste riduzioni di posti anche in strutture che servono quartieri con una elevata domanda (come Fognano, via Budellungo, via Newton). L’effetto finale è quello di compromettere l’offerta educativa per una fascia molto sensibile della popolazione (sulla quale sarebbe invece etico ed economicamente vantaggioso investire), al solo scopo di risparmiare 600mila euro nel bilancio di quest’anno. Proseguiremo la nostra opposizione ad un progetto miope e confuso, forti anche della decisa e coraggiosa protesta delle famiglie e degli operatori.