Siamo al bilancio consuntivo 2014 (più precisamente ‘rendiconto di gestione’). Il dibattito è stato lungo e acceso, il voto scontato: approvazione della sola maggioranza, con la consueta dissociazione dell’intrepido Nuzzo. Gli interventi della maggioranza non sono stati interessanti, perché avevano l’unico scopo di sostenere e giustificare le scelte della giunta. E’ più utile riferire l’analisi fatta dall’opposizione, che per vocazione e missione deve evidenziare carenze e criticità. Il nostro capogruppo Dall’Olio ha fatto un lungo e articolato intervento, molto efficace e ben documentato; il passaggio chiave ha riguardato il saldo tra entrate e uscite, 239 contro 227 milioni, con un avanzo considerevole di ben 11 milioni solo sul capitolo della spesa corrente. Il Comune ha incassato ingenti tasse e tributi dai cittadini, ma non è riuscito a spendere tutto restituendo servizi ai cittadini (nonostante le periodiche lamentele sugli scarsi trasferimenti statali). L’altro punto sottolineato dal capogruppo è relativo ad alcune voci di entrata risultate decisamente ‘imbarazzanti’, espressione di scarsa capacità amministrativa: 30mila euro di contributi europei e 125mila di recupero dell’evasione fiscale. Da questo consuntivo appaiono inoltre del tutto ingiustificati i tagli decisi sui servizi del welfare (solo parzialmente annullati).
Molto efficace anche l’analisi fatta da Bizzi: se, come dice il sindaco, il 2015 dovrà essere l’anno del ‘raccolto’, la ‘semina’ del 2014 è andata molto male; la città è completamente ferma e si procede solo con l’ordinaria manutenzione, senza nuovi progetti ma senza neppure riuscire a terminare quelli già avviati (e qui l’elenco sarebbe lungo). Del tutto errate si sono dimostrate le previsioni per il piano delle alienazioni: di fatto non c’è stata alcuna entrata. Anche quest’anno l’amministrazione non ha minimamente coinvolto i cittadini nelle scelte amministrative, limitandosi a presentare decisioni già prese e definitive. Pur non rientrando in questo bilancio, si è parlato del debito delle società partecipate, che secondo l’assessore Ferretti è sceso a 550 milioni; non è chiaro a quanto ammontava in origine, e comunque la riduzione è da attribuire principalmente al fallimento di SPIP e alla svendita di STU Pasubio. L’assessore ha promesso di portare in commissione i dati in suo possesso per un confronto collegiale.
Segnalo che nella prima parte della seduta siamo intervenuti per commentare la votazione sui consigli di quartiere, che ha visto un’affluenza ‘imbarazzante’, inferiore al 2%; evidentemente il voto online non può rappresentare l’unica modalità possibile. Ho sottolineato lo spreco di denaro pubblico (circa 60mila euro) per una votazione del tutto inutile considerando che i candidati erano in numero inferiore ai posti da ricoprire, quindi tutti automaticamente eletti. L’altra osservazione è stata sulla scelta dell’amministrazione di escludere le associazioni e i rappresentanti dei gruppi di azione sociale attivi sul nostro territorio; in questo modo si limita fortemente l’efficacia consultiva dei nuovi consigli di quartiere. Siamo inoltre in attesa che la vicesindaco Paci istituisca il Consigliere Aggiunto, espressione della ‘consulta dei popoli’; ma anche quest’ultima, nonostante sia stata deliberata (su nostra proposta) oltre un anno e mezzo fa, è ancora tutta da realizzare.