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E’ stato definito dalla stampa il ‘consiglio di fuoco’, non tanto per le terribili temperature di questi giorni, quanto per lo scontro tra maggioranza e minoranza che ha portato alla sospensione della seduta per mancanza del numero legale. Ricordo che il consiglio comunale della nostra città è costituito da 33 membri; per il premio di maggioranza (introdotto per migliorare la governabilità) sono stati assegnati alla maggioranza 21 componenti, mentre solo 12 alla minoranza. La seduta è valida se sono presenti almeno 17 consiglieri, ma ieri tra i banchi dei cinquestelle se ne contavano 13, mancavano anche il sindaco e la vicesindaco, oltre agli assessori Marani e Folli. L’odg prevedeva la presentazione del bilancio di previsione, cioè il principale atto amministrativo di un ente locale, quello che definisce gli indirizzi fiscali e redistributivi. La maggior parte degli assenti era in ferie, il sindaco invece era impegnato in compiti ‘istituzionali’ ritenuti evidentemente più importanti del bilancio annuale del Comune. Per evidenziare questa grave carenza, abbiamo scelto di non rispondere all’appello, richiamando così la maggioranza ai propri compiti e alle proprie responsabilità. La seduta non ha dunque potuto proseguire ed è stata rinviata al giorno successivo.

A questo importante e delicato appuntamento siamo giunti dopo una serie di commissioni, con un ritmo praticamente quotidiano, e un ingolfamento di delibere dovuto a una carente programmazione e calendarizzazione (dopo le sedute di aprile per ben 6 settimane non ci sono state convocazione e questo del 21 luglio era il primo consiglio del mese a causa della lunga assenza del sindaco in ‘viaggio cultura’ negli USA). Oltre alla presentazione del bilancio erano in programma i regolamenti IMU, TASI e il piano economico finanziario dei rifiuti (ma era assente anche l’assessore Folli); si tratta di delibere che potevano essere portare al voto con settimane di anticipo.

Segnalo che in apertura di seduta, prima dell’appello per la parte deliberante, abbiamo portato all’attenzione dell’aula due temi di rilevanza politica e amministrativa, ma a queste sollecitazioni la giunta ha preferito non rispondere. Le nostre comunicazioni hanno riguardato il referendum sull’esternalizzazione degli asili e l’osservatorio antimafia. Per il primo punto Bizzi ha ricordato che a distanza di 77 giorni dalla domanda di referendum l’amministrazione non ha ancora dato risposta sull’ammissibilità del quesito, impedendo di fatto la raccolta delle firme; i cinquestelle rinnegano così ogni impegno elettorale e sconfessano il nuovo regolamento sul referendum senza quorum da loro fortemente voluto (il nostro consigliere ha tenuto la comunicazione con la fascia nera al braccio in segno di lutto per la “morte della democrazia”). Per quanto riguarda l’osservatorio antimafia il capogruppo Dall’Olio ha ripreso la segnalazione giunta dagli organi di vigilanza sulle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio, ricordando che non è ancora attivo il gruppo di controllo e consulenza, come da decisione del consiglio comunale del lontano 2013.